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Processi del premier, blitz del PDL, battaglia alla Camera e proteste nella piazza

Pd-Udc: prescrizione breve, vergogna. Il voto slitta Alfano difende il provvedimento: dall´opposizione un´indignazione programmata. È scontro sui tempi del dibattito La presidenza concede un allungamento

ROMA – Doveva essere il giorno della prescrizione breve per salvare Berlusconi dal caso Mills, è diventato quello dello show di La Russa contro Fini e Franceschini. La legge per concedere agli incensurati uno sconto sui tempi di “morte” dell´azione penale, il massimo della pena più un sesto, anziché un quarto, passa in secondo piano. Con essa quel processo breve, in tutto sei anni e mezzo nei tre gradi di giudizio per i reati fino a dieci anni, solo un´indicazione per i giudici che, se ignorata, può produrre una segnalazione dei capi degli uffici al ministero della Giustizia. Di questo si doveva parlare alla Camera. Presenti tutti i ministri, nonostante la Libia, Frattini compreso. Non è andata così. Montecitorio, 18 e 30. Fuori un sit-in di protesta che lambisce il portone principale. Entra la Santanché e le lanciano monetine. Esce La Russa e va peggio. Rientra in aula, racconta l´accaduto, inutilmente Cicchitto tenta di non farlo parlare. Lui si siede al banco del governo ed esplode contro un centrosinistra di «provocatori». Replica Franceschini, La Russa applaude provocatoriamente, Fini cerca di frenarlo, ma si becca un invito “ad andare in quel posto” con tanto di gesto della mano. Tafferugli. Alfano e Frattini sconcertati. La seduta sospesa. Poi rinviata a oggi. Forzisti del Pdl furibondi contro La Russa che ha fatto saltare, come dice Costa, «giorni di lavoro sul processo breve». Accuse pesanti, «è un fascista», «sniffa», «odia Fini». Dice Napoli: «La Russa impari da Alfano che si è sorbito gli insulti dell´opposizione senza fiatare». La Russa rischia sanzioni come deputato, che il finiano Lo Presti invoca apertamente, e di cui si occuperà oggi l´ufficio di presidenza. Di questo si parla oggi, non più della prescrizione breve su cui non è escluso che il governo possa mettere la fiducia. Rispetto al blitz che s´era immaginata la maggioranza e che ha prodotto un furibondo scontro tra centrosinistra e centrodestra, i tempi si allungano, 270 votazioni, più di 20 ore di dibattito concesse da Fini. I dubbi sulla fiducia ci sono, visto che la legge è d´iniziativa parlamentare. Se fosse posta oggi, verrebbe votata martedì. Non erano questi i piani dei berlusconiani. Che sin dal giorno prima avevano deciso l´inversione dell´ordine del giorno. Prima la prescrizione breve, che l´Anm definisce «un colpo mortale per la giustizia» e l´Associazione dei funzionari di polizia «un colpo alla sicurezza dei cittadini», la settimana prossima o quella dopo la Comunitaria con dentro la responsabilità civile. Ma quando l´inversione viene chiesta in aula si scatena la bagarre. Intervengono i grossi calibri. Franceschini, mentre i suoi ritmano «vergogna vergogna»: «Per fermare il processo Mills state condannando alla prescrizione migliaia di processi». Rivolto a Bossi: «Cosa direte ai padani cui promettete sicurezza?». A ruota Casini: «Siamo alle solite, avevate promesso che avreste tolto di mezzo tutte le norme ad personam, invece ecco un altro ddl per placare le ossessioni giudiziarie del premier». La Bindi litiga con D´Alema perché vorrebbe abbandonare l´aula. Bersani annuncia: «Daremo battaglia dentro e fuori il Parlamento. Voglio capire come la Lega spiegherà la “Padania breve”». Il finiano Bocchino si scaglia contro Frattini: «Da italiano sono umiliato nel vederlo in aula mentre i leader Ue discutono sulla Libia». Alfano, tutto il giorno in aula, non si scompone, lui vede solo «un´indignazione programmata dell´opposizione» che avrebbe reagito così anche senza l´inversione dell´ordine del giorno. Ribadisce che «non mercanteggia, né su questa né su nessun altra legge». Si vota per tre volte, sull´inversione la maggioranza ha 15 voti di vantaggio, sull´ipotesi di sospendere la seduta 16, sulle pregiudiziali di costituzionalità ancora 16. Ma poi La Russa spezza la corsa della prescrizione breve.

(Tratto da Diritti Globali)