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Prima il dissesto finanziario poi lo scioglimento per camorra: il fallimento totale della politica a Villaricca

Prima il dissesto finanziario poi lo scioglimento per camorra: il fallimento totale della politica a Villaricca

Di Alessandro Caracciolo -6 Agosto 2021

Lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune di Villaricca è solo l’ultimo evento, in ordine cronologico, che accerta lo storico fallimento della classe politica locale. In attesa di conoscere la relazione della Commissione d’Indagine, insediatasi lo scorso dicembre in città, è possibile ragionare a partire da alcuni dati oggettivi. Si chiude, di fatto, un ventennio politico di centrosinistra che iniziò nel 2001 con la vittoria elettorale dell’ex sindaco Lello Topo, il quale passando per gli scranni del consiglio provinciale e di quello regionale, oggi è rappresentante della Camera dei Deputati del Pd.

DA TOPO A GAUDIERI, L’AMMINISTRAZIONE PD-UDC-NAPOLI NORD

Topo venne riconfermato sindaco nel 2006 ma lasciò la fascia tricolore nel 2010, quando fu eletto al Consiglio Provinciale di Napoli. Si trattò della sua prima sconfitta politica inflitta dalla coalizione di centrodestra guidata da Luigi Cesaro. A Villaricca subentrò come sindaco vicario Giosuè di Marino, allora componente della giunta di Topo. La consiliatura  arrivò alla naturale scadenza, cosicché, nel 2011 lo stesso centrosinistra si compattò, dopo un logorante confronto politico, attorno al magistrato del Tar Campania, Francesco Gaudieri, inizialmente candidato sindaco accostato al centrodestra e poi finito a guidare il fronte opposto.

Nel maggio del 2011 il giudice la spuntò al turno di ballottaggio, riuscendo a battere il candidato sindaco del centrodestra Francesco Guarino. Quella vittoria fu possibile anche grazie all’appoggio dell’Udc rappresentato da Raffaele Cacciapuoti, consigliere democristiano strenuo oppositore dell’ex sindaco Topo,  e dalla civica Napoli Nord di Francesco Mastrantuono. Quest’ultimo aderì al centrosinistra dopo aver proposto le primarie cavalcando l’onda della rottamazione renziana, quindi, l’ex candidato sindaco  accettò l’apparentamento con Gaudieri dopo i risultati del primo turno.

LA CONSILIATURA GAUDIERI

Gaudieri compose la sua prima giunta dando visibilità alle forze politiche che gli assicurarono la vittoria elettorale. Giovanni Granata, ex assessore e presidente del consiglio comunale di Topo, divenne vicesindaco. Il Pd in giunta venne rappresentato da Rosaria Punzo, assessore alle Politiche ambientali, candidata al consiglio comunale. Mastrantuono entrò nell’esecutivo indicando i nomi di Mario Molino, Attività Produttive, e di Teresa di Marino, Sicurezza Urbana e Polizia Locale. Raffaele Cacciapuoti fu nominato assessore ai Lavori pubblici.

Gaudieri condusse 5 anni tra tante difficoltà amministrative, infatti, dovette presentare il suo primo bilancio, nel luglio 2011, introducendo l’aumento l’Irpef dello 0,2 e l’accise una tantum sull’energia elettrica: quella manovra lacrime e sangue fece emergere, per la prima volta, l’enorme deficit vissuto dalle casse comunali di Villaricca.

Il giudice del Tar passò anche per le forche caudine delle forze di maggioranza, infatti, dovette varare anche un rimpasto di giunta. Quindi gli assessori rimasero gli stessi ma vennero commutate solo le deleghe alcune della quali furono affidate a 3 consiglieri comunali. L’avventura politica del magistrato terminò nel 2016, nonostante il difficile raggiungimento della scadenza naturale del mandato, Topo decise di accantonare quell’esperienza politica sancendo l’uscita dalla scena politica di Gaudieri.

PUNZO SINDACO E L’ACCORDO CON IL CENTRODESTRA DI GUARINO

Nel 2016 fu scelta Rosaria Punzo come candidato sindaco. L’ex assessore del Pd fu appoggiata anche da Francesco Guarino, grazie ad un accordo il cui regista, non troppo occulto, fu Lello Topo. Il deputato democrat avrebbe avrebbe promesso il suo appoggio alle ultime elezioni regionali all’esponente di Forza Italia in cambio dell’appoggio alle Comunali.

E’ difficile ricostruire con certezza gli accordi politici ma un effetto fu subito chiaro: la coalizione di centrodestra non si presentò alla tornata elettorale, preferendo, quindi sostenere Punzo attraverso una lista civica creata ad hoc. Inoltre al fronte dell’ex assessore all’Ambiente aderirono anche Mastrantuono e Molino. Invece Giovanni Granata volle rompere con Topo decidendo di candidarsi alla carica di primo cittadino grazie all’appoggio di Cacciapuoti, inoltre, scesero in campo anche gli altri 3 candidati a sindaco Luigi Nave del Movimento Cinque Stelle, i civici Vincenzo De Rosa e Luigi Sarracino.

Punzo vinse al primo turno grazie ad una coalizione molto larga ma le difficoltà la aspettarono dietro l’angolo. La formazione della prima giunta fu condotta con il manuale Cencelli: Mastrantuono vicesindaco, Guarino e Rocco Ciccarelli rispettivamente ai Lavori pubblici e al Bilancio, l’ex molinana Loredana Granata alle Politiche sociali. Infine completarono l’esecutivo l’ex vicario Giosuè Di Marino, Caterina Taglialatela e Susi Napolano.

IL DISSESTO FINANZIARIO DEL COMUNE DI VILLARICCA

La prima tegola per l’amministrazione Punzo è stata la dichiarazione di dissesto finanziario approvato in consiglio comunale nel maggio del 2018, decisione che ratificò le indicazioni dalla relazione dei Revisori dei Conti. (Leggi l’approfondimento). Già all’inizio del 2018 arrivò la sentenza della Corte dei Conti che impose il riequilibrio finanziario pluriennale per risanare le criticità: leggi l’approfondimento.

Il default di Villaricca venne definitivo dal sindaco operazione verità, in realtà tutte le criticità della gestione amministrativa degli ultimi 20 anni emersero in modo dirompente: leggi i 13 motivi del dissesto finanziario. Un altro momento difficile arrivò nel marzo del 2019 al momento della denuncia per danno erariale alla Corte dei Conti: leggi l’approfondimento.

Anche la fascia tricolore Punzo dovette affrontare le tensioni con la sua maggioranza che, infatti, culminarono con le dimissioni di tre assessori, leggi l’approfondimento, prima, però, ci fu la fuoriuscita di Molino dalla maggioranza.

Oggi lo scioglimento per infiltrazione camorrista del Comune spazza via tutta la retorica, tanto cara al centrosinistra, del laboratorio politico villaricchese e delle sue ville comunali. Adesso la città affronterà 18 mesi di reggenza della Commissione Straordinaria che avrà il difficilissimo compito di ripartire delle macerie amministrative. Il prefetto Rosalba Scialla, il viceprefetto Antonio Giaccari e il dirigente ministeriale Desirèe D’Ovidio avranno il compito di estirpare la metastasi camorristica dai gangli della macchina comunale, dopodiché, bisognerà attendere il ritorno delle forze politiche.

Fonte:https://internapoli.it/villaricca-dissesto-finanziario-scoglimento-camorra/