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Prigioniera del clan e costretta a lasciare la scuola, la storia di una 16enne di Torre Annunziata

Prigioniera del clan e costretta a lasciare la scuola, la storia di una 16enne di Torre Annunziata

Giovanna Salvati

Per tre mesi non si è presentata a scuola. Prigioniera di una storia drammatica che ora potrebbe dar vita persino a un’inchiesta della magistratura. Lei, 16 anni, è una ragazza di Torre Annunziata che si è innamorata dell’uomo sbagliato. Un giovane cresciuto a pane e camorra nei vicoli bui di Torre Annunziata. Un parente di un potente boss della città. Doveva essere un legame passeggero, ma pian piano  quella storia si è trasformata in una gabbia senza uscita. Un inferno nel quale la sedicenne è rimasta prigioniera. In poche settimane quella ragazza ha perso tutto: il sorriso, gli amici, la libertà. Costretta dal suo fidanzato e dalla follia dei suoi genitori a rimanere chiusa in casa per “rispetto” di quel giovane rampollo che credeva fosse di sua proprietà. Una storia ai limiti della realtà ricostruita dalle prime indagini condotte dai carabinieri della caserma di Torre Annunziata. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la giovane, per diversi mesi ha disertato la scuola. E a nulla sono valse le segnalazioni e gli appelli dell’istituto scolastico inviate alla famiglia. Qualche giorno fa, però, i genitori hanno chiesto che la sedicenne venisse riammessa in classe, come se nulla fosse, senza spiegare le ragioni di quella lunga fuga. E soprattutto pretendendo anche la promozione. Una richiesta impensabile visto che al contrario dei suoi compagni di classe la sedicenne non ha frequentato la scuola per tre mesi accumulando non solo assenze quotidiane ma restando chiaramente indietro rispetto il programma di studi. Un caso delicato al vaglio ora del consiglio d’istituto del plesso scolastico. Ora saranno i vertici della scuola a dover prendere una decisione che appare quasi scontata. Anche se alcuni docenti hanno manifestato la loro intenzione di garantire una seconda chance alla ragazza. Una storia che si innesta all’interno di un contesto familiare senza dubbio difficile per quella ragazzina che ha perso 90 giorni di lezione perché obbligata a vivere un amore malato. Dalle ricostruzioni è emerso che però un ruolo chiave in questa vicenda l’hanno avuto anche i suoi genitori. Carcerieri di quella ragazza che l’avrebbero spinta ad abbandonare la scuola pur di preservare quel legame con l’uomo imparentato con il boss. Perché da queste parti essere legati a famiglie criminali, in certi contesti, rappresenta non una vergogna ma un motivo di prestigio e di vanto. Il caso incredibile della sedicenne è finito ovviamente all’attenzione della scuola che ha chiesto anche un colloquio con i genitori per chiarire la vicenda. Ma sia il padre che la madre della ragazza si sono rifiutati di incontrare i prof e i dirigenti del plesso scolastico di Torre Annunziata. Ovviamente, come avviene quando un alunno si assenta senza motivo per tanto tempo dalle lezioni, è stata inviata anche una relazione sul caso alle forze dell’ordine. I carabinieri sono al lavoro per ricostruire nei dettagli una vicenda dai contorni inquietanti. I genitori della giovane rischiano anche una denuncia se non addirittura il trasferimento della ragazza in una casa famiglia. Per ora il caso è sotto i riflettori e con la chiusura della scuola tra qualche settimana c’è anche la decisione obbligatoria che il corpo docente assieme al dirigente scolastico dovrà prendere in queste ore. Insomma, una storia, che lascia comunque l’amaro in bocca: una ragazza costretta a crescere troppo in fretta e senza il supporto di una famiglia stabile che potesse indicarle la strada giusta, quella che di certo non l’avrebbe indotta ad innamorarsi dell’uomo sbagliato e non frequentare la scuola.

Fonte:https://www.metropolisweb.it/2022/05/29/prigioniera-del-clan-costretta-lasciare-la-scuola-la-storia-16enne-torre-annunziata/