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“Pressioni per far passare la processione sotto casa del boss”: indagato il sindaco di Cerda

Bufera su Salvatore Geraci, che è anche deputato all’Ars della Lega e membro della commissione Antimafia. Per la Procura di Termini Imerese avrebbe cercato di costringere il comandante dei vigili a modificare il percorso della Via Crucis dell’anno scorso. Contestato anche l’abuso d’ufficio per la Sagra del Carciofo. La replica: “Solo mascariamento”

Redazione

04 ottobre 2023 08:52

Finisce nella bufera il sindaco di Cerda, Salvatore Geraci, che è anche deputato della Lega all’Ars e componente della commissione regionale Antimafia: è indagato per tentata concussione e abuso d’ufficio dalla Procura di Termini Imerese, che gli ha notificato un avviso di conclusione delle indagini. Secondo l’accusa avrebbe fatto pressioni sul comandante della polizia municipale perché la processione del Venerdì santo del 14 febbraio dell’anno scorso passasse sotto casa di un mafioso. Uno stratagemma, sostengono i pm, per “ottenere consenso elettorale da parte della comunità e il favore del comitato della Madonna Addolorata di Cerda”. Ma al primo cittadino (che di recente ha lasciato il partito di Cateno De Luca per approdare a quello di Matteo Salvini) avrebbe anche consentito ai commercianti che avevano installato degli stand durante la scorsa Sagra del carciofo di non pagare la Tosap dovuta al Comune.

La replica: “Solo un tentativo di mascariamento”

Sono accuse che vengono respinte in tronco da Geraci: “Tra qualche ora leggerete che mi è stato notificato un avviso di chiusura delle indagini preliminari – ha scritto infatti – e dal quale risulto essere indagato. C’è un tentativo di mascariamento da parte di chi mi ha denunciato, ma non vi sono capi d’accusa relativi a un qualche coinvolgimento con la mafia, voto di scambio e mazzette. Sono sereno, fiducioso – ha affermato – ho nominato come legale di fiducia l’avvocato Vincenzo Lo Re e credo nella giustizia e nel lavoro della magistratura”. Proprio Lo Re ha dichiarato che “di mafia qui non c’è nulla e manco la concussione, è una vicenda surreale, una bolla di sapone e come tale evaporerà in fretta. Abbiamo ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini e chiariremo punto per punto le contestazioni”.

La Vardera: “Accuse gravi, si dimetta”

Dichiarazioni che non tranquillizzano il vicepresidente della commissione Antimafia, Ismaele La Vardera, che chiede a Geraci di dimettersi: “Le notizie di stampa che vedono protagonista l’attuale deputato e sindaco di Cerda, Salvatore Geraci, se verificate destano preoccupazione. Credo che sia giusto che la magistratura faccia il suo corso, ma ritengo pure che l’onorevole Geraci debba dimettersi dalla commissione Antimafia per l’onorabilità della stessa commissione di cui sono vicepresidente. Non possiamo permetterci che su un componente della commissione Antimafia penda un sospetto così grave, che coinvolgerebbe addirittura un soggetto che sta scontando una condanna per mafia”. 

Il tentativo di deviare il percorso della processione

In base alla ricostruzione degli inquirenti, il sindaco di Cerda avrebbe cercato di costringere il comandante dei vigili, Giuseppe Biondolillo, a scrivere al questore di Palermo per far sì che la processione passasse sotto casa di un boss, anche se era stato imposto un itinerario diverso proprio per evitare questa circostanza. Ma il primo cittadino avrebbe voluto a tutti i costi il passaggio della “Via Crucis con una sosta in piazza Generale Cascino, nei cui pressi risiedeva un soggetto – scrive ancora la Procura – appartenente alla criminalità organizzata”.

“Devi fare quello che dico io!”

Il sindaco avrebbe convocato nel suo ufficio il capo dei vigili per “fare i conti”, visto che gli era “andato contro”. Geraci avrebbe detto: “Quando parlo io devi stare fermo, zitto e sugli attenti, non gesticolare. Ti ho dato una possibilità e te la sei giocata, tu devi fare ciò che dico io. Prendi carta e penna, scrivi al questore e guai a te se stasera per la processione fai una cosa diversa”. Per l’accusa, inoltre, l’indagato avrebbe sottratto il cellulare a Biondolillo, temendo di poter essere registrato.

Gli altri indagati

L’inchiesta è stata chiusa anche per il presidente del consiglio comunale di Cerda, Mario Dioguardi, per l’ex assessore al Turismo Cristian Vivirito, per il fratello del sindaco, Simone Geraci, per i dipendenti comunali Vincenzo Tripi e Antonina Iolanda Iudicello, nonché per due commercianti, Gaetana Castiglia e Salvatore Cappadonia.

“I componenti della commissione Antimafia hanno il dovere di avere un supplemento di rigore rispetto all’ordinario. Hanno sottoscritto una dichiarazione di responsabilità con la quale affermano di non avere procedimenti penali e di non avere richieste di rinvio a giudizio. Questo riguarda tutti i deputati e quindi anche Geraci, che ha sette giorni di tempo per produrre gli atti che lo riguardano. Ad oggi conosciamo soltanto quello che è stato diffuso dalla stampa, non appena avremo gli atti che investono la sua vicenda giudiziaria, qualora ricorrano le condizioni che il regolamento stesso individua come reati per i quali non si può essere componente della stessa commissione Antimafia, sarà mio compito informare il presidente dell’Assemblea, ed eventualmente, chiedere la sostituzione. Ma fino ad oggi, abbiamo soltanto notizie che non sono suffragate da atti concreti, giudiziari, che riguardano l’onorevole Geraci”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia.

Fonte:https://www.palermotoday.it/cronaca/indagato-sindaco-cerda-processione-boss.html