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Preso insospettabile architetto, ritenuto nuovo capomafia Palermo. La nuova mafia dei “colletti bianchi”

Sarebbe stato il cassiere dei Lo Piccolo, anche dopo il loro arresto nel novembre del 2007, continuando a gestire per conto loro gli affari della famiglia di Tommaso Natale. E in pratica sarebbe assurto al ruolo di nuovo ‘capomafia’. Con questa pesantissima accusa è stato arrestato all’alba di oggi a Palermo, dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria, Giuseppe Liga, professionista insospettabile di 59 anni, a capo locale Movimento cristiano dei lavoratori. L’architetto”, come veniva chiamato negli ambienti malavitosi palermitani, viene tirato in ballo nelle dichiarazioni rese da quattro collaboratori di giustizia: Isidoro Cracolici, Franco Franzese, Gaspare Pulizzi e l’avvocato Marcello Trapani. Ma non solo. Contro di lui, infatti, ci sono anche delle intercettazioni nelle quali viene addirittura indicato come vero e proprio “capo” del mandamento di Tommaso Natale dopo l’uscita di scena del “Barone” Lo Piccolo. Insieme a Giuseppe Liga sono finite in manette altre tre persone. Tra queste Giovanni Angelo Mannino, 57enne legato probabilmente alla cosca di Torretta, e cognato di Salvatore Inzerillo, boss ucciso nel 1981 durante la guerra di mafia che sancì la scalata al potere dei Corleonesi di Totò Riina. Gli altri arrestati, invece, sono Agostino Carollo, 45 anni, e Amedeo Sorvillo, di 57. Entrambi sono imprenditori considerati prestanome di Liga nell’impresa edile “Eu. te. co”. Le indagini sono state coordiante dai sostituti procuratori Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Marcello Viola nonché dall’aggiunto Antonio Ingroia. A firmare il provvedimento è il gip di Palermo Silvana Saguto. “La mafia è entrata nei salotti buoni di Palermo – ha commentato il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia -. Siamo di fronte ad un processo di ‘finanziarizzazione’ della mafia. Al comando adesso si trovano personaggi che un tempo erano ‘consulenti’ finanziari dei boss”. Intanto il Movimento cristiano dei Lavoratori, a cui era a capo Liga, ha comunicato in una nota di aver “sospeso in via precauzionale l’architetto già dallo scorso 11 marzo, in seguito ad alcuni articoli di giornale che riferivano di un presunto coinvolgimento di Liga in fatti all’attenzione della magistratura”. A complimentarsi per il nuovo successo delle Forze dell’ordine è stato innanzitutto il ministro della Giustizia Angelino Alfano che ha sottolineato come “quello di oggi sia frutto dell’impegno incessante della squadra-Stato nella lotta a tutte le mafie”. Parole, quelle del Guardasigilli, cui fanno eco quelle del ministro dell’Interno Roberto Maroni che lapidario commenta: “E’ stato inferto un altro durissimo colpo a Cosa nostra”.

(Tratto da Virgilio Notizie)