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Presentato il “Bilancio sociale” 2018 della Questura di Catanzaro: “Chiara commistione ‘ndrangheta-politica”

Presentato il “Bilancio sociale” 2018 della Questura di Catanzaro: “Chiara commistione ‘ndrangheta-politica”

Emerge una chiara commistione tra la ‘ndrangheta e la politica. E’ quanto emerge dal “Bilancio sociale” 2018 della Questura di Catanzaro, presentato oggi in una conferenza stampa dal questore, Amalia Di Ruocco. Le cosche, come riporta l’agi, hanno, infatti, messo nelle istituzioni pubbliche e locali i loro uomini, funzionali agli interessi dell’organizzazione criminale.

Nel report si evidenzia che “le strutture mafiose sono talmente radicate sul territorio che non hanno piu neanche necessita di fare intimidazioni o spargere sangue. Basta il nome. Si e andati anche oltre quella che poteva essere l’infiltrazione dei clan nella vita economica perche si e registrata una immedesimazione tra ‘Ndrangheta e imprenditoria, non solamente in Calabria ma in tutta Italia e anche all’estero. Lo scenario è davvero inquietante”. Le investigazioni, si legge ancora nel Bilancio sociale della Questura di Catanzaro, “hanno dimostrato una spiccata capacita delle cosche di infiltrarsi negli apparati amministrativi degli enti pubblici. Lo scioglimento, per condizionamento mafioso, delle amministrazioni comunali di Sorbo San Basile, Cropani, Lamezia Terme e Petrona, dimostra quanto sia stretto il legame cosche-politica. Mentre un tempo erano i mafiosi ad andare dai politici, oggi le indagini ci dicono che sono i politici che si rivolgono agli ‘ndranghetisti per avere voti. La ‘Ndrangheta individua i candidati, dispone di candidati. E’ chiara quindi la commistione. Senza parlare del rapporto ‘Ndrangheta-massoneria: gli ‘ndranghetisti dispongono della massoneria e ne traggono benefici. Alla ‘Ndrangheta – e’ scritto ancora – interessa molto mettere nei posti di comando persone loro per gestire la cosa pubblica, in particolare il denaro pubblico, in particolare appalti, in particolare ora i contributi europei”. Il report si conclude con la considerazione che “le indagini delle forze di polizia e l’impegno della magistratura fanno certamente ben sperare ma se non vi sara una riscossa etica e culturale di tutti i cittadini la societa non potra cambiare e non vi sara sviluppo per Catanzaro e la Calabria in generale”. A Catanzaro – riporta l’Agi – “nonostante le svariate forme di contrasto che tutti i giorni vengono poste in atto, si registra un incremento di furti”. E’ quanto evidenzia il “Bilancio sociale 2018” della Questura di Catanzaro. “Questo reato – si legge nel report, presentato oggi in una conferenza stampa dal questore Amalia Di Ruocco – viene commesso soprattutto dai membri della numerosa comunità rom presente in citta, in particolare nella zona sud. Purtroppo una deprecabile politica condotta negli anni passati ha portato alla concessione a queste famiglie degli alloggi popolari. Oggi in alcuni quartieri e in alcuni stabili si registra una concentrazione di occupanti che hanno a loro carico numerosi precedenti penali e di polizia. Questi quartieri – e’ scritto ancora nel Bilancio sociale – versano in stato di degrado e alcuni stabili sono in condizioni fatiscenti, con appartamenti vuoti dove le famiglie del palazzo nascondono droga e refurtiva. Sono diventati dei veri e propri fortini con telecamere e presenza di vedette, spesso minori, per vanificare il lavoro delle forze di polizia. Nonostante la continua presenza in quegli ambienti, Polizia e Carabinieri non riescono ad attribuire la responsabilita a persone precise”. Secondo la Polizia “per risolvere il problema, che non puo essere lasciato solo alle divise, si dovrebbe iniziare lo sgombero delle famiglie non aventi titolo; non dare in certi stabili la fruizione delle misure alternative al carcere; applicare misure quali il divieto di dimora a Catanzaro; proteggere i minori in luoghi sicuri e non lasciarli ancora a vivere con adulti che non hanno le qualita morali e materiali per garantire loro un futuro di legalita procedere ad una riqualificazione delle zone interessate con installazione di telecamere, illuminazione stradale sufficiente, pulizia delle aree pubbliche, presenza di servizi sociali; insomma – si legge infine nel bilancio sociale della Questura di Catanzaro – lo Stato si dovrebbe riappropriare di certi territori del capoluogo”.

 

Giovedì 31 Gennaio 2019

fonte:www.ildispaccio.it/