Il sindaco di Ponza, Pompeo Rosario Porzio, è stato arrestato questa mattina insieme con altre sei persone nell’ambito di un’operazione dei carabinieri di Latina.
Porzio, portato nel carcere romano di Regina Coeli, è sindaco dell’isola da oltre otto anni: eletto per la prima volta il 25 maggio del 2003, è stato confermato dai cittadini nella tornata elettorale successiva, il 13 aprile del 2008, quando con la lista civica “Isola Nostra”, che lo appoggiava, ha ottenuto il 45,8% dei voti. Porzio era subentrato nel 2003 a Mario Balzano, il cui mandato era stato interrotto con lo scioglimento del consiglio Comunale, dopo che l’ex sindaco era stato dichiarato «decaduto dalla carica per incompatibilità».
In carcere con lui sono finiti anche tre assessori della sua giunta e tre imprenditori: tutti e sette devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione come abuso d’ufficio, falsità e turbativa d’asta, dopo che gli inquirenti hanno ravvisato irregolarità nell’aggiudicazione e gestione dell’appalto per la realizzazione e manutenzione della pubblica illuminazione e la gestione del depuratore dell’isola. Gli inquirenti contestano undici procedure di gara (del valore di 3 milioni di euro complessivi), che sarebbero state vinte da imprenditori che non avevano i requisiti.
Oltre al sindaco, arrestato mentre si trovava a Roma, sono finiti in manette l’assessore al Demanio, Franco Schiano (che si trovava a un convengo sull’isola sarda della Maddalena), quello a Rifiuti, Lavori pubblici e Trasporti, Mario Pesce, e quello a Servizi sociali e Patrimonio,Silverio Capone.
In cella anche i titolari di tre ditte che si sono aggiudicate l’appalto: Pietro Iozzi (cugino dell’assessore Capone), Luca Mazzella, e Giovanni Cerzosimo.
Nell’inchiesta ci sono anche altre venti persone, indagate a piede libero, tra cui molti dipendenti comunali.
(Tratto da Il Secolo XIX)