di Lucio D’Amico
04 NOVEMBRE 2023
Tante strade che s’intrecciano. Da un lato, l’avanzare delle procedure per completare l’iter della progettazione definitiva del collegamento stabile entro la fine dell’anno. Dall’altro, l’avvio delle prime interlocuzioni con i territori interessati, le forze sociali e le organizzazioni sindacali per entrate nel vivo dei percorsi di formazione professionale relativi alle maestranze che verranno impegnate durante gli otto anni previsti dei cantieri del Ponte e delle opere collegate. E poi c’è un terzo “doppio fronte”, quello della massima attenzione e vigilanza per prevenire qualunque “condizionamento” mafioso sulla gestione di una infrastruttura che vale, secondo le stime del Governo, intorno ai 12 miliardi di euro; e la stessa massima attenzione e vigilanza nei confronti delle possibili azioni di gruppi violenti infiltrati tra gli attivisti No Ponte che scenderanno in piazza il prossimo 2 dicembre.
Niente allarmismi, in democrazia vanno rispettate tutte le opinioni e consentita la possibilità di manifestare in qualunque modo (pacifico) il proprio dissenso. Qualche segnale, però, sembra sia arrivato al Viminale, soprattutto dopo la manifestazione dello scorso 19 ottobre a Roma quando alcuni giovani antagonisti hanno date alle fiamme, davanti al ministero dei Trasporti, il modellino del Ponte sullo Stretto. Sul tavolo del Governo, in particolare del ministro dell’Interno, c’è il dossier sull’evoluzione dei movimenti di protesta in Italia contro le grandi opere e ovviamente il punto di riferimento più eclatante è quello dei lunghi anni di lotta in Val di Susa dei “No Tav” contro il progetto dell’Alta velocità ferroviaria Torino-Lione.
Per quanto riguarda il contrasto ai possibili “appetiti” criminali sulla grande “torta” degli appalti legati al Ponte, l’ex capo della Polizia di Stato Gianni De Gennaro, nominato a luglio presidente del Consorzio Eurolink, ha già attivato un tavolo operativo e quando, all’inizio del 2024, si passerà alla fase della progettazione esecutiva, in vista dell’apertura dei cantieri dopo l’estate dell’anno prossimo, il monitoraggio sarà costante, con un quotidiano confronto con le Procure delle Repubblica e tutti gli organi istituzionali antimafia.