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Politica & Camorra, presa la decisione sul comune di Casavatore La comunicazione è giunta dal ministro Angelino Alfano nel corso della riunione tecnica presso la Prefettura di Napoli

di Giuseppe Bianco

CASAVATORE . Politica & camorra, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha attivato le procedure per sciogliere tre comuni. Ad affermarlo lo stesso ministro che ha presieduto nella Prefettura di Napoli la riunione tecnica di coordinamento con le varie Forze di Polizia, dopo aver presieduto all’intitolazione a Raffaele Iozzino, agente della Polizia di Stato e Medaglia d’oro al valor civile, componente della scorta di Aldo Moro ucciso nell’attentato di via Fani a marzo del 1978. Hanno partecipato alla cerimonia, oltre al ministro dell’Interno, il prefetto di Napoli Gerarda Pantalone e il questore Guido Marino. Dall’incontro è emerso che la Prefettura di Napoli ha attivato le commissioni d’accesso per proporre lo scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose dei comuni di Marano, Casavatore e Crispano. Lo ha affermato lo stesso ministro dell’Interno: “Gli atti relativi alle procedure di richiesta di scioglimento mi arriveranno sabato e mi metterò subito al lavoro” ha evidenziato. Se il Ministro valutati gli atti, dovesse accogliere la richiesta, il comune di Casavatore per la prima volta subirebbe l’onta dello scioglimento per camorra. L’amministrazione in carica, guidata dal Sindaco Lorenza Orefice, potrebbe a questo punto capitolare sotto i colpi dell’Antimafia.

La Commissione d’accesso agli atti inviata dal Ministero degli Interni ha concluso il proprio lavoro ed ha consegnato la relazione nelle mani prefetto di Napoli Gerarda Pantalone. Il contenuto di quelle pagine non lascerebbe alcun spazio alle interpretazioni, almeno per quello che riguarderebbe i rapporti di alcuni consiglieri eletti con esponenti della criminalità organizzata e dell’appoggio dei clan alle scorse elezioni. Sei mesi di duro lavoro al Comune (si era insediata il 18 marzo) per vagliare e verificare atti, documenti, delibere, determine, appalti, feste cittadine e per capire se la malavita organizzata ha effettivamente influenzato non solo la gestione amministrativa dell’ultimo anno. Anche se, pesa come un macigno l’indagine a carico dello stesso sindaco, alcuni consiglieri comunali, candidati, dipendenti e presunti affiliati ai clan, per voto di scambio aggravato dal metodo mafioso avvenuto, secondo i magistrati, in fase elettorale e durante il ballottaggio, con la notifica da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di un avviso di conclusione delle indagini. Inchiesta partita a seguito dell’uccisione del boss locale Ciro Cortese, nelle cui tasche furono trovati i nomi di alcuni candidati con accanto una sorta di prezzario.

Il tutto ricostruito dall’inchiesta minuziosa dei pm Vincenza Marra e Maurizio De Marco, coordinata dal Procuratore aggiunto Antimafia, Filippo Beatrice. Il dossier Antimafia è stato sottoscritto dal vice Prefetto Aldo Lombardo, il Colonnello dei Carabinieri Cristiano Tomassini e l’architetto Salvatore Esposito del Provveditorato della Opere Pubbliche. Tantissime le vicende e gli atti esaminati in questo lungo lasso di tempo: Si andrebbe dalle elezioni comunali, i bandi di gara, le questioni attinenti gli sgomberi di beni occupati illegalmente, ma anche quelle relative all’abusivismo edilizio, Piano Casa, residenze, certificati di chiusura di cantiere, occupazioni di suolo pubblico, licenze commerciali, varianti e non ultima la festa cittadina dei Gigli. Il contenuto della relazione è stato esaminato dal prefetto di Napoli, e dopo la convocazione del tavolo sull’ordine pubblico e la sicurezza alla presenza di tutte le forze di polizia e le Procure compatenti, il documento entro sabato già finirà sulla scrivania del ministro dell’Interno Alfano. Sarà lui, eventualmente, anche se sembra ormai certa la sorte del comune, ad inviare la proposta di scioglimento del Comune al Presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato, a sua volta, emetterà un decreto di scioglimento previa deliberazione del Consiglio dei Ministri. Solo a quel punto al Comune si insedierebbe una Commissione straordinaria, per un periodo che va dai 12 ai 24 mesi.

24/10/2016

fonte:www.internapoli.it