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Pino Galati, indagato l’ex deputato di Forza Italia: “Distraeva fondi comunitari di una fondazione per vantaggi politici”

Il Fatto Quotidiano, 15 marzo 2018

Pino Galati, indagato l’ex deputato di Forza Italia: “Distraeva fondi comunitari di una fondazione per vantaggi politici”

La procura di Catanzaro aveva chiesto l’arresto dell’esponente di centrodestra, ricandidato e non eletto. Le accuse contestate sono falsità ideologica, abuso d’ufficio e peculato. Il gip ha rigettato la richiesta, ma ha disposto il sequestro preventivo. In particolare Galati è accusato di avere assunto molti di collaboratori nella Fondazione Calabresi nel mondo “per incrementare il proprio bacino elettorale”

di Lucio Musolino

La Procura di Catanzaro aveva chiesto l’arresto per l’ex parlamentare di Forza Italia, Pino Gatali, eletto nel 2013 con il Pdl e ricandidato, ma non eletto, pochi giorni fa nel collegio di Avellino con la lista Noi con l’Italia. Il gip ha rigettato la richiesta di misura cautelare e ha emesso un decreto di sequestro preventivo nell’ambito dell’inchiesta sulle distrazioni dei fondi comunitari destinati alla fondazione Calabresi nel mondo, società in house della Regione Calabria, di cui era presidente proprio l’ex deputato di Lamezia Terme.

All’ex parlamentare, i carabinieri hanno sequestrato oltre 200mila euro. La richiesta della Procura era superiore di un milione. Assieme a Galati, sono indagati anche l’ex segretario della fondazione Giuseppe Antonio Bianco e Mariangela Cairo, la segretaria generale de I sud del Mondo, l’altra fondazione coinvolta nell’inchiesta coordinata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal sostituto Graziella Viscomi. Le accuse contestate sono falsità ideologica, abuso d’ufficio e peculato.

In sostanza, il politico e gli altri due indagati avrebbero distratto i fondi comunitari destinati alla fondazione Calabresi nel mondo, che oggi è in liquidazione. In particolare Galati è accusato di avere assunto molti di collaboratori  a soli fini clientelari. Il tutto, secondo i magistrati, “per mantenere e incrementare il proprio bacino elettorale. Gli assunti erano legati all’esponente di centrodestra da rapporti “di natura personale o di natura politica, tenuto conto che il bacino elettorale del Galati si concentra nel territorio di Lamezia Terme”.

Il vantaggio – è scritto nel decreto di sequestro – nel quale il Galati ha probabilmente ha goduto dalle assunzioni di tipo clientelare è un vantaggio di tipo politico. Per il gip che ha firmato il provvedimento infatti, “non rappresenta un dato casuale che l’incremento dei contratti del personale sia avvenuto in concomitanza con la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo, in cui il Galati era parte attiva”.