Il Fatto Quotidiano, 9 Luglio 2020
Pescara, “truccati gli appalti sui grandi eventi dal 2014 al 2019”: 5 agli arresti domiciliari. Sono ex assessori Pd e due imprenditori
Ai domiciliari Giacomo Cuzzi, Simona Di Carlo e il segretario cittadino dei dem Moreno Di Pietrantonio. Le altre misure cautelari per Cristian Summa, ristoratore del consorzio Pescara vecchia, e Andrea Cipolla, della Best Eventi. Nel corso del quinquennio, secondo quanto ha spiegato il procuratore capo Serpi, sono stati accertati fatti di corruzione e turbativa d’asta nell’affidamento dell’organizzazione di 22 concerti, per un importo di circa 1,2 milioni di euro. Secondo l’accusa, i costi venivano gonfiati per garantire all’imprenditore un sovrapprezzo e in cambio lui organizzava cene, eventi e manifesti per la campagna elettorale
di F. Q.
I “grandi eventi” assegnati nel quinquennio 2014/2019 sono stati appannaggio di un unico imprenditore, Andrea Cipolla, ed è stata bypassata ogni procedura di selezione stabilita dalla legge, in particolare dal Codice degli Appalti. Sono le conclusioni dell’inchiesta sugli appalti truccati a Pescara: sono coinvolti politici ed imprenditori locali nell’operazione condotta dalle fiamme gialle che ha portato 5 persone agli arresti domiciliari, accusate a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, finanziamenti illeciti e assunzioni clientelari. Si tratta degli ex assessori Pd in Comune Giacomo Cuzzi e Simona Di Carlo e del segretario cittadino dei dem Moreno Di Pietrantonio. Agli arresti domiciliari sono finiti anche gli imprenditori Cristian Summa, ristoratore del consorzio Pescara vecchia, e appunto Andrea Cipolla, della Best Eventi.
“Esistevano gravi indizi di reato e il pericolo di reiterazione del reato”, ha detto il procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi, in conferenza stampa insieme al comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, il colonnello Vincenzo Grisorio. Nel corso del quinquennio, secondo quanto ha spiegato il procuratore capo Serpi, sono stati accertati fatti di corruzione e turbativa d’asta nell’affidamento dell’organizzazione di 22 concerti tenutisi a Pescara per un importo di circa 1,2 milioni di euro. I costi degli eventi, è una delle accuse, sono stati gonfiati per permettere all’imprenditore di incassare un sovrapprezzo. In cambio, spiegano gli inquirenti, l’imprenditore ha elargito denaro e altre utilità (stampa di manifesti elettorali, organizzazione di eventi politici con spettacolo nelle discoteche, utilizzo di autovetture per la campagna elettorale, cene elettorali) all’ex assessore Giacomo Cuzzi, in occasione delle campagne elettorali tenutesi nel febbraio 2019 e nel maggio 2019.
L’operazione rientra infatti nell’ambito dell’inchiesta sull’organizzazione dei grandi eventi in Comune durante la passata amministrazione di centrosinistra che a sua volta si intreccia con quella relativa alle spese dei candidati nel corso delle ultime elezioni comunali. Le ordinanze sono state notificate dai finanzieri del Comando provinciale di Pescara su delega della procura. I finanzieri hanno sequestrato anche beni per circa 15mila euro a carico di Cuzzi e hanno proceduto alla notifica della misura interdittiva di contrarre con la pubblica amministrazione per un anno.