AMDuemila 25 Maggio 2023
Sequestro di venti milioni di euro a carico di Amap, società partecipata del Comune di Palermo che gestisce il servizio idrico nel capoluogo siciliano e in alcuni comuni dell’hinterland. Il provvedimento, richiesto dalla Procura europea e disposto dal gip del Tribunale, rientra nell’ambito di una indagine su un prestito agevolato di circa venti milioni di euro che la società aveva ottenuto dalla Banca europea degli investimenti (Bei) a valere sul Fondo europeo degli investimenti (Efsi), con garanzia concessa dall’Ue, per la realizzazione di un programma di investimento nella produzione di acqua potabile e nella depurazione dei reflui. Il provvedimento investe anche tre persone. Il reato ipotizzato è di indebita percezione di erogazioni pubbliche, aggravato dalla qualifica di “incaricati di pubblico servizio” rivestita dagli indagati. Il danno nei confronti dell’Ue calcolato dalla Procura europea e dalla guardia di finanza, che ha eseguito il sequestro, sarebbe superiore ai centomila euro. L’indagine nasce dalla denuncia della Bei direttamente alla Procura di Lussemburgo. Secondo gli investigatori, i manager della società avrebbero “consapevolmente omesso di comunicare alla Bei” la commissione, tra il 2017 e il 2020, di “gravi e reiterate violazioni, anche di rilevanza penale, in materia ambientale”. Comportamenti che poi sono sfociati nel commissariamento giudiziale emesso nel 2021 dal gip del tribunale di PALERMO e nella successiva richiesta di rinvio a giudizio dei responsabili. I venti milioni di euro, quindi, sarebbero stati ottenuti “attraverso omissioni informative” da parte degli indagati.
