DOPO L’INTERROGAZIONE DEL SEN.LANNUTTI,L’UFFICIO LEGALE DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO PER L’ABRUZZO E MOLISE RAPPRESENTATO DALL’AVV.ROBERTO D’ALOISIO STA APPRONTANDO LA PRESA UFFICIALE NELLE SEDI COMPETENTI DELL’ASSOCIAZIONE PER IL “CASO ” CHE RIGUARDA FRANCA DECANDIA.
LA SEGRETERIA NAZIONALE
PRIMO ATTO.HA COMINCIATO ELIO LANNUTTI,UN COMBATTENTE,IL PIU’ SENSIBILE ALLE NOSTRE RICHIESTE E SEGUIRANNO ALTRI PARLAMENTARI SUOI COLLEGHI.SEGUIRA’ ANCORA L’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO.LA GIUSTIZIA VA DIFESA CON IL PUGNALE IN BOCCA.
FRANCA DECANDIA NON E’ SOLA.
Atto n. 4-00539
Pubblicato il 12 settembre 2018, nella seduta n. 35
LANNUTTI – Al Ministro della giustizia.
–Premesso che, per quanto risulta all’interrogante:
presso l’Ufficio delle esecuzioni immobiliari del Tribunale civile di Avezzano pende la procedura esecutiva immobiliare n. 1/2014 contro D.R., essendo la stessa tenuta a restituire circa 400.000 euro alla vittima di gravi reati quali estorsione e usura;
pur avendo la vittima dei reati, F.D.C., richiesto la vendita dell’immobile pignorato alla condannata al valore di stima di 47.886 euro (al netto dei costi dell’eventuale sanatoria) oppure, in alternativa, l’assegnazione dell’immobile stesso al valore di stima di 67.886 euro, peraltro dichiarandosi disponibile a far fronte all’eventuale sanatoria, ove necessaria, il giudice dell’esecuzione, con un provvedimento che desta notevoli perplessità, avrebbe inopinatamente dichiarato inammissibile l’istanza di assegnazione, che avrebbe meglio tutelato le ragioni di tutte le parti in giudizio, evitando anche il tentativo di vendita al prezzo di stima, e disponendo invece la vendita al prezzo non già di stima, ma a quello irrisorio di soli 19.800 euro, così danneggiando tutte le parti in giudizio, in violazione dei principi giuridici che regolano l’espropriazione forzata, ed in particolare quello del massimo realizzo, omettendo di realizzare la migliore soddisfazione del credito, a tutela della stessa debitrice, la conseguente riduzione del suo debito, aprendo così la strada, con l’ordinanza di vendita a prezzo irrisorio ed inferiore a quello legittimamente realizzabile, alla possibilità che, dall’irragionevole applicazione dei principi che regolano la materia delle esecuzioni immobiliari possano avvantaggiarsi speculatori immobiliari senza scrupoli, a danno della vittima di gravi reati che fino ad ora, anche affrontando tutte le angosce derivanti dalla denuncia di usurai e pericolosi estorsori, vanamente, ha attivato tutte le procedure per vedersi riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni;
per completezza si specifica che il giudice dell’esecuzione immobiliare di Avezzano apparirebbe essersi fatto carico delle anomalie emergenti dal procedimento, avendo, dapprima, disposto la vendita a prezzo vile, per poi sospendere il provvedimento medesimo, senza però revocarlo del tutto, limitandosi a convocare le parti, per chiarimenti, per l’udienza del 2 ottobre 2018,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
se e quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere al riguardo, in particolare se non ritenga di attivare i propri poteri ispettivi previsti dall’ordinamento presso l’Ufficio delle esecuzioni immobiliari del Tribunale di Avezzano al fine di verificarne il corretto funzionamento.