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Per coloro che hanno la memoria corta…

PER COLORO CHE OGGI HANNO INDOSSATO I PANNI DI PALADINI DELLA LEGALITA’

Ci fanno piacere gli atti di ravvedimento, purché sinceri, però.

Rileggevamo, giorni fa, le parole dure come pietre, scritte dai PM delle DDA di Roma e di Napoli De Martino e Curcio, a proposito dell’inchiesta “Damasco” su Fondi, parole che riportiamo:

“Nella stragrande maggioranza dei casi si è proceduto da parte delle diverse autorità giudiziarie di questo distretto rubricando la massa dei fatti oggetto di indagine, in realtà di stampo mafioso, in fatti di criminalità comune”.

Un’accusa pesante, riportata dai giornali, pesante come un macigno e che rivela quanto siano grosse le responsabilità istituzionali. E politiche.

Se, poi, a queste accuse si aggiungono quelle che hanno portato alla scoperta di un barbiere di Monte San Biagio che avrebbe fatto da collegamento fra qualcuno degli uffici di quelle “autorità” cui fanno cenno i predetti PM e qualche indagato di Fondi; e, inoltre, se si sommano anche le dichiarazioni secondo le quali nella terra pontina… ”non ci sono organizzazioni malavitose”, bé, la cosa è più seria di quanto appare.

Noi abbiamo detto queste cose a decine di persone, le abbiamo gridate durante vari incontri pubblici ed in tutti i convegni, abbiamo fatto il giro delle sette chiese, a Roma, per chiedere interrogazioni, mozioni e quant’altro nelle varie sedi istituzionali al fine di ottenere un’indagine seria da parte di Ministeri, CSM e così via sulle cose che non andavano in provincia di Latina.

Nessuno ci ha dato ascolto.

Anzi, se rivelassimo i retroscena di alcune vicende che proprio in queste settimane sono all’attenzione degli inquirenti in un paio di comuni, uno del Basso e l’altro dell’Alto Lazio, faremmo cadere le braccia alla gente onesta.

Ma noi abbiamo senso dello Stato e, per pietà, non vogliamo fare di tutt’erba un fascio per non far perdere la speranza al prossimo.

Ci limitiamo a dire che, prima di parlare, è necessario che ognuno si faccia un esame di coscienza e si impegni a cambiare veramente strada.

Se siamo arrivati alla situazione che tutti conosciamo, è colpa di TUTTI, nessuno escluso.

Oggettivamente o soggettivamente siamo tutti responsabili.