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Patto Mafia Capitale-camorra, gli affari a Roma dei clan di Secondigliano

Patto Mafia Capitale-camorra, gli affari a Roma dei clan di Secondigliano

di Redazione Internapoli – 21 marzo 2018

Diciannove il numero degli arrestati tra Roma e Napoli e 44 perquisizioni a opera di 200 carabinieri che sono intervenuti con elicotteri e l’aiuto delle unità cinofile. Sono finiti nel mirino dei carabinieri due gruppi criminali, uno a connotazione camorristica e l’altro che si avvaleva della collaborazione di esponenti della ‘ndrangheta. Le accuse: associazione finalizzata al traffico illecito di cocaina, aggravata dall’uso delle armi. L’organizzazione di tipo mafioso a connotazione camorristica era capeggiata dai fratelli Salvatore e Genny Esposito, figli di Luigi detto ‘Nacchella’. L’altra con a capo Vincenzo Polito, si avvaleva della collaborazione di esponenti delle cosche di ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria, le famiglie Filippone e Gallico, presenti nella Capitale e che operavano tra San Basilio e il litorale. Tra gli arrestati anche un uomo di Massimo Carminati.Da Secondigliano a San Basilio passando per la città di Nettuno. Queste le tre tappe che hanno portato la Camorra nella Capitale. Ad importare il ‘sistema‘ dell’Alleanza di Secondigliano, Salvatore e Gennaro Esposito (Genny e Sasa), figli di Luigi, detto “Nacchella” (arrestato nel 2012), braccio destro di Gennaro Licciardi, “a Scinnia“, uno dei vertici del clan camorristico che negli anni ’90 fece del narcotraffico di cocaina la base per creare il proprio impero criminale nell’hinterland napoletano. Morto Licciardi, il suo braccio destro preferì fuggire dal capoluogo partenopeo, anche per il timore di essere ucciso dal nuovo corso post Licciardi.  Due organizzazioni criminali, una di matrice camorristica operante a Roma e l’altra legata alle cosche di ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria, le famiglie Filippone e Gallico. A mettere fine al ‘business‘ dei due gruppi operanti a Roma e sul litorale laziale i carabinieri del Comando Provinciale. Gli investigatori, alle prime luci di oggi 21 marzo, hanno infatti dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, con l’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare per 19 persone (16 in carcere e 3 agli arresti domiciliari), a cui si sono aggiunti altri due arresti in flagranza di reato nell’ambito delle perquisizioni scattate stamattina a San Basilio.

Fonte:www.internapoli.it