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Palermo: sequestrata azienda edile a Giuseppe Sansone, fedelissimo di Riina

AMDuemila 20 Febbraio 2023

Sequestro di beni per un milione di euro all’imprenditore edile 62enne Giuseppe Sansone, fedelissimo di Totò Riina, eseguito dalla polizia di Stato, su proposta del procuratore e del questore di Palermo. Il provvedimento ha interessato una impresa edile di proprietà di un congiunto, ubicata a Palermo, in zona Uditore, nonché diversi rapporti finanziari intestati a Sansone e ai suoi familiari. L’uomo, in atto detenuto, esponente di spicco della famiglia mafiosa di Uditore, inserita nel mandamento mafioso di Passo di Rigano-Boccadifalco, è stato condannato in via definitiva per associazione di stampo mafioso. È risultato inserito nel sistema di spartizione degli appalti di Cosa nostra e uomo di fiducia del boss Salvatore Riina per il quale si è messo a disposizione durante la sua latitanza anche come autista. In seguito alla cattura del padrino corleonese, avvenuta nel 1993, durante la perquisizione effettuata nell’abitazione presso la quale aveva trascorso l’ultimo periodo di latitanza, sono stati ritrovati appunti manoscritti con riferimenti anche ad altri membri della famiglia Sansone la cui pericolosità è stata sancita negli anni ’90 anche con la sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno, per 4 anni, nonché con la confisca di beni, emessa anche nei confronti del fratello Gaetano, essendo stato riconosciuto come l’attività imprenditoriale dei due fratelli fosse funzionalmente collegata a manifestazioni di condizionamento mafioso per l’aggiudicazione dei pubblici appalti. Il ruolo operativo di Giuseppe Sansone emerge dalle indagini passate come da quelle recenti, a testimonianza della sua influenza imprenditoriale esercitata con continuità dagli anni 80/90 fino ad oggi. In particolare, la società sequestrata, costituita nel 2006 da Giuseppe Sansone e dalla coniuge, nel 2008 è stata trasferita a un congiunto, nonostante non disponesse dei redditi sufficienti per fare fronte all’investimento necessario per l’acquisto delle quote della società. Inoltre, le intercettazioni hanno consentito di accertare che, anche dopo la cessione dell’azienda, la gestione di fatto è rimasta pienamente all’imprenditore il quale ha continuato a operare per ottenere lavori alla società, decidendo in ordine all’acquisto dei beni strumentali e all’assunzione degli operai, nonché ai rapporti con i clienti e i fornitori.

Agi

fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/228-cosa-nostra/94004-palermo-sequestrata-azienda-edile-a-giuseppe-sansone-fedelissimo-di-riina.html