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Palermo, anche la Corte d’Appello dice no alla scarcerazione di Dell’Utri

Il Corriere della Sera, 24 febbraio 2018

Palermo, anche la Corte d’Appello dice no alla scarcerazione di Dell’Utri

Gli avvocati dell’ex senatore avevano chiesto che la condanna venisse dichiarata «ineseguibile». A Roma il Tribunale di sorveglianza aveva invece ritenuto le condizioni di salute del cofondatore di Forza Italia compatibili con la detenzione

di Redazione online

Altro no alla scarcerazione dell’ex senatore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri. Dopo quello del Tribunale di Sorveglianza di Roma – che non aveva ritenuto le sue condizioni di salute incompatibili con la detenzione – arriva il pronunciamento della terza sezione della Corte d’appello di Palermo. Che ha dichiarato inammissibile l’incidente di esecuzione che mirava alla scarcerazione di Dell’Utri. A Palermo gli avvocati Francesco Centonze e Tullio Padovani puntavano a una questione di merito: avevano chiesto infatti che la condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa venisse dichiarata «ineseguibile», così come era già avvenuto per Bruno Contrada. Il collegio presieduto da Antonio Napoli ha ritenuto però che l’istanza e gli argomenti proposti fossero identici a quelli già esaminati e respinti nel 2016, dalla stessa corte palermitana, con una decisione poi confermata dalla Cassazione. L’ultima chance, per il cofondatore di Forza Italia ed ex delfino di Silvio Berlusconi, rimane così il procedimento aperto a Caltanissetta, in parallelo a quello di Palermo. Ma ancora la corte d’appello del capoluogo ha «denunciato» il possibile conflitto di competenza con i colleghi nisseni, perchè l’oggetto delle richieste ai due uffici, proposte dall’ex manager di Publitalia, è sostanzialmente uguale. Da qui la possibilità che la magistratura nissena non venga giudicata competente dalla Cassazione e che la questione si chiuda.