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Pagliacci!!! Si prende solo per il sedere la gente che abboca

L’accusa è di quelle pesanti, da far tremare i polsi, a 360 gradi e non risparmia nessuno dello Stato in provincia di Latina, come altrove,
Un’accusa che conferma la validità delle nostre tesi quando sosteniamo che le responsabilità, quando si parla di mafie, sono tutte e solamente della politica e delle istituzioni che non hanno fatto il proprio dovere ed hanno mostrato crepe sul piano della fedeltà inimmaginabili.
Per ignoranza, per ottusità, per collusione, non ci interessa perché ci sarebbe da indagare per anni per acclararlo.
Ma chi lo fa nelle condizioni in cui ci troviamo?
Carmine Schiavone, l’autore, non è un personaggio da quattro soldi, nè è una persona non credibile dopo che ha dimostrato, con le sue dichiarazioni, di far arrestare ed assicurare alle patrie galere decine, per non dire centinaia, di suoi ex collaboratori e sodali, boss come lui o sodali che siano.
Cugino di Sandokan, capo dell’ala militare dei casalesi, cassiere del clan, per 20 anni ha collaborato con la Giustizia -quella con la G maiuscola-facendo nomi e cognomi e rivelando fatti e circostanze, compresa quella di essersi reso complice, diretto od indiretto, insieme ai suoi colleghi criminali, di 500 omicidi e di quella colossale operazione di interramento di rifiuti tossici in Campania ed anche nel Basso Lazio, Latina e Frosinone, in virtù del quale egli prevede la morte per tumori di ben 5 milioni di persone (ripetiamo, 5 milioni di persone).
Lo dichiara a Chiara Cerqueti, una bravissima giornalista di SkyTG24 che noi abbiamo avuto il piacere di conoscere personalmente e di apprezzare per le sue capacità e la sua serietà professionale in quanto insieme a lei ci siamo interessati dei rifiuti tossici interrati sempre dalla camorra a Pastena, in provincia di Frosinone e a quattro passi da Fondi.
Un ‘intervista choc durante la quale egli ha lanciato un missile che, se ci troviamo ancora in uno Stato di diritto e non mafioso, dovrebbe aprire scenari inquietanti in quanto dovrebbe dare l’avvio ad indagini a carico di centinaia di funzionari ed ufficiali di polizia, magistrati, politici ecc. , che non hanno fatto il proprio dovere.
“Ero uno dei capi della cupola, ma mi sono pentito davvero perché altrimenti quelle carte lì non le avrei mai scritte, egli ha dichiarato fra l’altro.
Il mio guaio-aggiunge Schiavone- è stato proprio quello di essermi pentito veramente perché in Italia non c’era una giustizia, una legge, un politico che sappia capire questo. Chi me lo ha fatto fare di vivere in questo mondo di cani rognosi perché è vero che abbiamo sparato, ma i ministri, i carabinieri, i magistrati, i poliziotti sono più responsabili di me perché hanno permesso questo. Io ho sbagliato nella mia vita e ho cercato di rimediare quando la mia coscienza si è ribellata a certi soprusi commessi da altri. Tutti quanti hanno fatto facile carriera sulla mia pelle”
Abbiamo stralciato questa parte dell’intera intervista che, secondo il nostro punto di vista, è quella che riteniamo più
importante laddove richiama le responsabilità, non sappiamo quanto oggettive o soggettive, di “ministri, carabinieri, magistrati, poliziotti”.
Si tratta ora di verificare CHI erano questi al momento in cui Carmine Schiavone stava collaborando ed ai tempi cui egli si riferiva.
E non è facile in quanto sicuramente ci troveremmo di fronte al classico muro di gomma che copre tutte le vergogne di questo sfortunato Paese.
Si tratterebbe di processare una parte importante degli apparati dello Stato ed in questo Paese ciò, come molti di voi sanno, non è possibile.
Ma questo ci rivela ancora una volta la tapineria, la pochezza, l’ignoranza, l’infedeltà di tanta gente che ha rappresentato indegnamente -e continuerà a rappresentare -uno Stato che tale è solo sulla carta.
Questa constatazione dà vigore alla nostra tesi che andiamo strillando da anni in faccia a tutti quegli idioti e sepolcri imbiancati che in maniera sfacciata o surrettizia, cosciente o incosciente, non muovono un dito per rimuovere le cause della catastrofe di cui siamo tutti responsabili e vittime al contempo.
“5 milioni di persone che moriranno per tumore”, ipotizza Schiavone quando allude all’interramento di rifiuti tossici nella Campania e nel Lazio da parte della camorra.
Un genocidio che resterà impunito e che vede, purtroppo, quasi ogni famiglia di due-tre regioni colpita e decapitata da questa malattia insesorabile.
Quando noi diciamo della pochezza di quel modello di antimafia basato tutto sul racconto della nonnina delle cose passate, sulle commemorazioni, sulle adunate e sulle pizzate, un modello che fa solo ridere l’esercito dei mafiosi, con il mitra o in giacca e cravatta.
Pagliacci.