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Ordinaria disumanità. Vogliono a tutti i costi approvare così com’è il pacchetto sicurezza

Prosegue a tamburo battente l’iter del disegno di legge sulla sicurezza. Giovedì è previsto l’approdo in Aula alla Camera, la settimana prossima parte l’esame. Accordo nella maggioranza: sì ai sei mesi di permanenza dei centri di identificazione e di espulsione, tornano le ronde, giallo sullo stralcio della norma sui medici – spia. Domani presidio davanti a Montecitorio: partecipano la Cgil, Rifondazione, Sinistra e libertà e una miriade di associazioni, tra cui l’Arci, Antigone e la Rete degli studenti

Il disegno di legge sulla sicurezza approderà nell’Aula di Montecitorio giovedì. E’ quanto ha deciso oggi la conferenza dei capigruppo alla Camera stabilendo inoltre che il tempo a disposizione per l’esame degli articoli e dei relativi emendamenti prima del voto finale, sarà di 22 ore e comincerà la prossima settimana. Intanto oggi, dopo una riunione di maggioranza al Senato, la Lega Nord e il Popolo della Libertà hanno raggiunto un accordo sul ddl: la norma che permette ai medici di denunciare i clandestini che arrivano in ospedale per farsi curare sarà stralciata mentre per quanto riguarda la permanenza nei Cie (centri di identificazione ed espulsione) è stato stabilito che sarà di quattro mesi, prorogabili di altri due. E’ questo il compromesso raggiunto dopo che la medesima norma – inizialmente contenuta nel decreto – era stata affossata (sebbene in una versione che stabiliva a sei mesi “secchi” il limite di permanenza) per due volte dai franchi tiratori del Pdl.

Sarà riproposta, inoltre, nel testo del ddl sicurezza la norma che istituisce le ronde: questo punto, dopo una presa di posizione di Silvio Berlusconi nei giorni del terremoto dell’Aquila, la maggioranza aveva deciso di stralciarlo dal decreto. “Siamo decisi – ha spiegato Maurizio Gasparri al termine della riunione di maggioranza – ad allungare i tempi di trattenimento nei centri per i clandestini e a coinvolgere dei volontari, carabinieri o ex appartenenti alle forze dell’ordine per il controllo del territorio. Più sicurezza – ha detto ancora Gasparri – è la priorità di tutto il centrodestra”. Alla riunione, che si è tenuta nella sede della Lega del Senato, hanno partecipato oltre ai capigruppo della Lega di Camera e Senato, Roberto Cota e Federico Bricolo, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, la vicepresidente del Senato Rosi Mauro e per il Pdl erano presenti oltre a Gasparri anche il vicepresidente del gruppo al Senato Gaetano Quagliariello e per la Camera il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il vicecapogruppo Italo Bocchino. A sollecitare un accordo di maggioranza era stato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, minacciando – in caso di mancato compromesso – di chiedere la fiducia. Maroni ha garantito, in caso di approvazione del ddl, la costruzione entro la fine dell’anno di dieci nuovi centri di identificazione ed espulsione, che raddoppierebbero così il numero di quelli già esistenti. La vicecapogruppo del Pd Marina Sereni ha messo in chiaro la posizione del partito: “Abbiamo detto e diremo no alle ronde e voteremo contro l’eventuale prolungamento della permanenza degli immigrati nei Centri di identificazione ed espulsione, i Cie”, ed esortato il governo: “Affronti il dibattito parlamentare e non pensi nemmeno alla fiducia sul disegno di legge per costringere al sì la sua maggioranza che ha già bocciato il decreto”.

“Le commissione Affari Costituzionali e Giustizia della Camera stanno lavorando molto bene sul disegno di legge sicurezza – si è difeso Cicchitto – Il provvedimento avanza proposte articolate sul periodo di permanenza nel CIE, tenendo conto dei tempi indispensabili per renderlo operativo, senza andare incontro a situazioni come quelle che si sono determinate in questi giorni in seguito ad un vuoto legislativo. I relatori in commissione hanno anche proposto di eliminare il punto controverso riguardante l’eventuale intervento dei medici. Vediamo che malgrado modifiche assai significative l’opposizione continua ad attaccare il provvedimento. Ciò rappresenta un errore assai grave rispetto ai problemi assai rilevanti che esistono sul terreno della sicurezza, come dimostra ciò che sta avvenendo nel Paese”. Il Partito democratico aveva chiesto che dal disegno di legge fossero stralciate tutte le norme relative all’immigrazione ma come ha spiegato il vicepresidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio Roberto Zaccaria, “governo e relatore ci hanno risposto che non è possibile, perché quella sugli immigrati è per loro una parte essenziale. In un provvedimento di 66 articoli – ha sottolineato Zaccaria – potremmo dire che 60 sono condivisibili. Ma gli altri sono qualitativamente inaccettabili perché riducono i diritti degli stranieri e degli italiani poveri”. La proposta di stralcio è arrivata non solo dal Pd ma anche dall’Udc.

Secondo la capogruppo del Pd in Commissione Giustizia, Donatella Ferranti, il ddl sicurezza “era e resta un testo disumano, un insieme di norme inaccettabili contro i diritti delle persone: basti pensare che i bambini nati da clandestini non potranno essere registrati, che il permesso di soggiorno, senza il quale un cittadino extracomunitario non potrà neanche sposarsi, diventerà uno strumento per colpire gli immigrati o che il prolungamento degli irregolari nei Cie diventa una vera e propria detenzione”. La Ferranti ha detto inoltre “la norma – vergogna sui medici – spia non e’ stata affatto stralciata: al momento è solo un emendamento che dovrà essere sottoposto al voto della commissione”.

Intanto sindacati e associazioni hanno organizzato un presidio contro il ddl che si terrà domani (mercoledì) dalle 10 a Montecitorio. Hanno già garantito la propria adesione sia la Cgil che Sinistra e Libertà, che in una nota fa sapere: “Grazie alla grande mobilitazione dell’opinione pubblica, le più inaccettabili di queste misure sono state bloccate in Parlamento, ma settori del centrodestra, Lega in testa, sono pronti a riproporle già nel provvedimento in discussione in queste ore aggiungendole all’istituzione del reato penale di clandestinità, alla introduzione della tassa per il rinnovo dei permessi di soggiorno e alla norma sul divieto di registrazione allo stato civile di nati da clandestini. Scelte scellerate – conclude Sinistra e Libertà – che sospingeranno nella clandestinità e nell’illegalità ancora di più migliaia di immigrati”. Ci sarà anche Rifondazione comunista, che con il segretario Paolo Ferrero manda a dire: “È chiaro che la logica razzista della Lega continua a essere il centro dell’iniziativa politica del governo: questa maggioranza salva i banchieri, affossa i lavoratori e se la prende con gli immigrati, alimentando la guerra tra i poveri. Questo è solo il modo di costruire specchietti per le allodole, alimentare il razzismo e non fare nulla contro la crisi”. Ma è lunga la lista di presenze dal mondo dell’associazionismo: hanno aderito Arci, Cgil, Asgi, Federazione Chiese Evangeliche, Emmaus Italia, Uil, Cir, Ugl, Libera, Antigone, Terra del fuoco, Cnca, Coord. Donne contro il razzismo, Donne per la Sinistra, Cantieri sociali, Acli “per i diritti e contro il razzismo” e la Rete degli studenti.
Francesco Scommi

(Tratto da www.aprileonline.info)