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Operazione Olimpia, la presunta “copertura” dell’ex Questore Intini alle trame di Maietta

Operazione Olimpia, la presunta “copertura” dell’ex Questore Intini alle trame di Maietta

Mercoledì 16 Novembre 2016

Soddisfare gli interessi privati di Pasquale Maietta, quale presidente del Latina Calcio nonché come politico potente era una priorità per molti, una necessità per alcuni, una comodità per tutti. All’ombra di questo stato di cose si muove una cellula che coinvolge pezzi cardine dell’ordine pubblico a Latina. E’ una storia nera e scomoda che fa capolino negli atti dell’inchiesta Olimpia ma che, in verità, era stata tratteggiata più volte, persino in una recente audizione in Commissione Antimafia.

Il punto di partenza temporale è il 2013 quando a Latina arriva un nuovo capo di Gabinetto del sindaco, Gianfranco Melaragni, oggi indagato in Olimpia. Casualmente nello stesso periodo viene nominato il nuovo comandante della Guardia di Finanza, Massimo Mendella, suo amico, e in quello stesso momento il questore di Latina è Alberto Intini (oggi a Firenze). Melaragni è molto amico anche di Intini (sempre per caso è anche lui nell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Ministero dell’Interno, quello che individua le partite a rischio). Nel 2013 vengono erette le tribune ospiti dello stadio Francioni e non sono in sicurezza; peggio: nella cartella mancano alcuni atti. Al Comune lo sanno. E infatti un anno dopo il capo di Gabinetto Melaragni e la dirigente Elena Lusena ne parlano apertamente. Quest’ultima dice testualmente che la Commissione provinciale per gli eventi sportivi non voleva firmare, ma poi «ha firmato per 570 posti». Le intercettazioni sono del 14 agosto 2014, il 9 settembre i carabinieri sequestrano le tribune e sono già abbastanza avanti con le indagini. Scrive il gip Mara Mattioli che «il Capo di Gabinetto del Comune, Gianfranco Melaragni si preoccupa di gestire in prima persona la problematica, imponendo ai suoi dirigenti di riferimento una veloce risoluzione del problema per ottenere il dissequestro, accentrando i contatti con la dirigenza del Latina Calcio e avvalendosi delle sue conoscenze istituzionali». Per la prima volta emerge la ipotizzata «copertura» dell’ex questore Intini. E’ contenuta in una conversazione definita «particolarmente significativa del sistema illecito in cui hanno operato gli indagati per anni, contando anche su coperture nelle istituzioni, tra cui l’ex Questore Intini». Nella stessa telefonata si fa riferimento a quello che allora è il questore appena giunto a Latina, Giuseppe De Matteis: «….non è così, non è così, mo’ il Questore è cambiato, mentre Intini lo proteggeva, questo mo che fà? Ma secondo lui, confida sempre e … questo …. è tutto un’insieme, è tutto un casino». Il riferimento è chiaramente all’ampliamento delle tribune e alla preoccupazione di non poter più andare avanti con le procedure illegittime in quanto il sindaco Di Giorgi non può più fare affidamento sul questore per il tramite di Melaragni. Gli resta però Elena Lusena che si occupa degli impianti ed è figlia dell’ex vicequestore Angela Sciarretta (arrestata a marzo 2015 nell’ambito dell’inchiesta sul giudice Lollo). Il problema degli impianti sportivi sembra un grattacapo infinito, il rovello di tutti quelli che ruotano in un certo ambiente. E’ sempre il gip che lo dice: «…emergono poi contatti attinenti la problematica delle tribune con l’ex Questore di Latina Alberto Intini che suggerisce al Melaragni l’applicazione di pannelli ‘betafen’, omologati per dividere la tifoseria nelle manifestazione sportive».

Dunque quando l’aria cambia e il questore De Matteis si mette di traverso alle «esigenze della squadra» parlando di sciatteria si becca una feroce interrogazione parlamentare firmata il 23 novembre 2014 da Pasquale Maietta, il quale lo stesso giorno della pubblicazione ne smentirà la paternità. Nessuno ci ha mai creduto e ora l’inchiesta Olimpia conferma che fu Melaragni a suggerire l’interrogazione. «…. Pasquà …. facciamo un’interrogazione parlamentare …. tu come parlamentare …. te la circostanzio io … poi vediamo se lui parla ancora …», sono le parole del capo di Gabinetto di Giovanni Di Giorgi che parla con l’onorevole di Fratelli d’Italia e fanno riferimento al questore De Matteis. E’ metà novembre 2104.  Ancora in questa ordinanza Nicola Deodato, il dipendente comunale addetto agli impianti sportivi, afferma che sempre Melaragni si era impegnato a risolvere il problema della piscina «intervendo sui carabinieri».

fonte:www.latinaoggi.eu