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Operazione della Guardia di Finanza nel Cassinate

Conducevano un tenore di vita molto ma molto al di sopra delle loro possibilità economiche, ma avevano dichiarazioni dei redditi inferiori a quelle di un operaio metalmeccanico. Più di qualcosa in quei documenti fiscali presentati agli Enti competenti non quadrava, e la dimostrazione è giunta proprio a seguito di una serie di verifiche ed attente indagini patrimoniali messe in campo dagli esperti della guardia di finanza di Cassino. I militari agli ordini del capitano Vincenzo Ciccarelli, nel giro delle ultime due settimane, sono riusciti, dopo una vasta inchiesta di polizia tributaria e giudiziaria, ad incastrare e a denunciare all’autorità competente otto persone, tutte risultate essere abilissimi evasori fiscali. Si tratta di soggetti dimorati fra i Comuni di Cassino e Pontecorvo e che lavoravano principalmente nel settore dell’autotrasporto. Gli otto personaggi, tutti deferiti alla procura della repubblica della Città Martire, sono stati fatti oggetto di quattro verifiche fiscali da parte delle fiamme gialle cassinati. E’ proprio da questi controlli alle loro attività economiche che è saltato fuori come i titolari delle imprese di autotrasporto, tutte risultate operanti in Ciociaria – una con sede a San Vittore nel Lazio e tre a lavoro in provincia di Napoli – erano riusciti a mettere in piedi una maxi-frode fiscale per oltre 1 milione e 700 mila euro di base imponibile evasa ai fini delle imposte dirette, 300 mila euro di Iva e 1 milione di euro di Irap evasi. Come se non bastasse, gli uomini della gdf di Cassino hanno scoperto che gli otto personaggi avevano emesso un ingente quantitativo di fatture, la maggior parte per operazioni inesistenti, per circa 6 milioni di euro.
«L’operazione di polizia tributaria è nata – ha tenuto a spiegare il capitano Vincenzo Ciccarelli – dall’esigenza di contrastare, nelle singole realtà territoriali, i fenomeni più gravi che danneggiano la concorrenza e lo sviluppo economico finanziario, e si ascrive nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio sviluppate dai reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Frosinone». Le otto persone denunciate avevano messo in piedi una vera e propria frode fiscale, quelle tecnicamente chiamate “a carosello”. In buona sostanza per evadere il Fisco gli imprenditori in questione avevano organizzato una ramificata rete di piccole società, tutte riconducibili agli stessi soggetti, che operano congiuntamente con incroci commerciali, tali da sottrarre enormi importi di Iva all’Erario dello Stato. Le indagini delle fiamme gialle del comando provinciale di Frosinone non si fermano qui. A quanto sembra la guardia di finanza sta attenzionando una serie di altre società che lavorano sempre in zona. «L’integrità delle risorse dello Stato – ha commentato il comandante provinciale della gdf, colonnello Giancostabile Salato – viene assicurata attraverso l’attività di polizia tributaria preventiva e repressiva che viene svolta soprattutto in periodi di crisi economica come quello che stiamo attraversando».

Luciano De Leo
(Tratto da Il Messaggero)