Riceviamo questi tre drammatici messaggi dal Testimone di Giustizia Luigi Coppola, messaggi che la nostra coscienza ci obbliga a pubblicare dando ad essi la massima evidenza e accompagnandoli con le nostre più sentite doglianze circa il comportamento di uomini politici, quali il Ministro ed il v. Ministro degli Interni, che noi riteniamo indegni di ricoprire incarichi così delicati. Non meno responsabile, ovviamente, di questa situazione vergognosa noi riteniamo il Prefetto di Napoli che già noi stiamo censurando da tempo per i suoi silenzi e la sua inerzia per quanto attiene alla situazione criminale complessiva di Napoli e provincia. La storia del Testimone di Giustizia Luigi Coppola è ormai nota a tutta Italia. Completamente dimenticato dallo Stato, egli vive con la sua famiglia – moglie e due figli adulti- in una capanna e senza alcun sostentamento economico. La trentina di criminali che egli ha denunciato e fatto arrestare stanno tutti finendo di scontare la pena ad essi inflitta ed alcuni sono già usciti dal carcere. Il rischio di una loro vendetta è concreto e reale in quanto si sa che queste bestie non dimenticano. Inviti, appelli, preghiere da lui rivolti e dei quali noi ci siamo più volte fatti portavoce insieme a molti organi di stampa non hanno sortito ad oggi alcun effetto in quanto ci siamo trovati di fronte un muro di insensibilità mai visto nel passato. -Un comportamento indecente che offende non tanto noi che siamo abituati ormai a vedere di tutto quanto la coscienza umana, civile e democratica di un Paese che giorno dopo giorno sta sempre più cadendo nel baratro per colpa di una classe politica che nei fatti si sta dimostrando la più arrendevole di tutte le altre precedenti rispetto alle mafie.
L’Associazione Caponnetto, a questo punto, si vede costretta, come estremo rimedio, a rivolgersi PERSONALMENTE e DIRETTAMENTE, al Capo dello Stato ed al Procuratore Nazionale Antimafia, del quale conosciamo la competenza e la sensibilità umana e professionale, perché intervengano, prima che sia troppo tardi, per dare una soluzione a questo drammatico problema.
Riportiamo qui di seguito i 3 messaggi rimessici da Luigi Coppola:
“Se mi accadra’ qualcosa di irreparabile la responsabilita sara’ del Viminale (Ministro Alfano e V. Ministro Bubbico), della Prefettura di Napoli e della DDA DI NAPOLI
Pur di risparmiare si rischia di far ammazzare chi e’ contro la camorra
Luigi coppola
Tst giustizia
Pompei
“CHE IL PROCURATORE CAPO DELLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA dott Roberti INTERVENGA SULLA MIA VICENDA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
Prima che lo stato e i suoi apparati facciano si’ che la camorra porti a compimento la propria inprescrivibile sentenza di morte
Luigi coppola
Testimone di giustizia
Pompei
“UN NUOVO AVVERTIMENTO NEI MIEI CONFRONTI
Fingendo di informarsi su come facevo ad andare avanti dopo il totale abbandono da parte delle istituzioni e su come facessi io a muovermi sul territorio in totale solitudine Il tizio mi consigliava sia di parlare meno e magari di andarmene via subito evitando di far si che la mia presenza e la mia ormai dichiarata volonta di continuare la battaglia contro la camorra stava accellerando la decisione di coloro che usciti dal carcere e vedendo l ‘assenza dello stato nei miei confronti potevano attentare alla mia vita con estrema facilita
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Luigi coppola
Testimone di giustizia
Pompei