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Nota del Testimone di Giustizia Francesco Dipalo con la quale si chiede di far luce su alcuni comportamenti poco chiari

Ill. mo Sig. Vice Ministro la informo che qualora esponenti delle forze dell’ordine dovessero mettermi le mani addosso io La riterrò unico responsabile. Nessun carabiniere e/o agente di Polizia si permetterebbe mai di compromettersi se non riceve ordini specifici come è successo in passato. Io ho il diritto di sapere chi ha e chi continua ad agevolare la posizione processuale dei componenti di una organizzazione criminale. Chi sta compromettendo e/o ha già compromesso le indagini in corso presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Chi, e perché non mi ha messo in condizioni di oppormi alla richiesta di archiviazione effettuata dal PM dott. Petrolo della Procura Ordinaria al GIP del Tribunale di Catanzaro nei confronti di Magistrati e/o esponenti delle forze dell’ ordine in servizio presse la Procura della Repubblica di Matera. Ho il diritto di sapere perché dopo l’audizione a cui sono stato sottoposto dalla Commissione Centrale da Lei presieduta nessun provvedimento è stato adottato nei confronti di coloro che mi hanno impedito di esercitare il diritto di difesa nei processi che vedono alla sbarra esponenti del Clan Dambrosio nei quali mi sono costituito parte civile. La decisione di inoltrare la manifestazione di protesta ad oltranza prima a Montescaglioso (dove risiedono quasi tutti i miei ex dipendenti) e poi a Matera, è scaturita a seguito della mancata risposta alle decine di missive che Le ho inviato. Non è possibile che il Procuratore Nazionale Antimafia risponde appena riceve le mie missive e Lei tace. Mi asterrò dall’ assumere acqua e cibo sino a quando non sarà chiarita questa vicenda. I mei familiari rischiano di essere vittime di nuove ritorsioni da coloro che ho denunciato, che sono stati arrestati e che sono stati rilasciati per decorrenza dei termini di custodia cautelare e Lei non risponde. Non è possibile, è assurdo.

Francesco Dipalo