“QUI NON SI SPARA, NON CI SONO MINACCE. IL RISCHIO DI RICICLAGGIO C’E’ DAPPERTUTTO”. QUINDI A PONZA NON C’E’ MAFIA!
Sono queste, testuali, le parole pronunciate da un assessore di Ponza durante un’intervista ad un cronista di un giornale locale.
Licenziato, così, il tema camorra a Ponza e nel basso Lazio.
Spiace che l’intervistatore, che pure è un bravo cronista che ben conosce le situazioni esistenti nel basso Lazio, non abbia aggiunto una chiosa, una parola, un commento, per riportare l’argomento sui binari giusti.
Se non si spara e non ci sono minacce, non c’è mafia.
Questa è la chiave di lettura di quell’assessore.
Una tesi veramente assurda e, peraltro, allarmante.
Non fa niente se poi vengono bruciati i cantieri!
Come se la mafia, oggi, fosse solamente spari o minacce.
La versione riduzionistica, se non negazionista, delle mafie, scaturita da una lettura vecchia e stravecchia che continua a vedere la mafia, meglio le mafie, come un’organizzazione criminale che spara e minaccia solamente.
Una chiave di lettura che ignora la realtà e che stenta a comprendere come le mafie si siano trasformate da tempo nella più grande impresa del Paese, che investe, senza clamori e nel più assoluto silenzio, i suoi immensi capitali, comprando di tutto, anche l’aria che respiriamo.
No, non c’è mafia, sostiene l’assessore, che aggiunge, con il carico da undici, ”la verità è che si stanno inseguendo ipotesi e allarmi”.
Presumiamo che l’assessore in questione, per permettersi di escludere così tassativamente la presenza delle mafie sull’isola, abbia fatto un’indagine sulla provenienza e sulla tracciabilità dei capitali impiegati sull’isola, sui patrimoni degli attori economici.
In tal caso sarebbe bene che mettesse a disposizione della DIA, del GICO, della Squadra Mobile e delle DDA l’esito di tale sua indagine.
In caso contrario, sarebbe quanto meno opportuna una sua audizione da parte del Procuratore della Repubblica di Latina per conoscere gli eventuali elementi a sua disposizione, elementi che gli hanno consentito di sostenere una tesi così tassativa ed impegnativa.