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Non è con i convegni che si combattono le mafie sempre più padrone dell’economia

Latina, 6 dicembre 2007

On. Francesco Forgione – ROMA
On. Luisa Laurelli – ROMA

E p. c.

On. Piero Marrazzo -ROMA

OGGETTO: conferenza sui problemi legalità Liceo Scientifico “G: B: Grassi” Latina

Proprio in data odierna un quotidiano locale pubblica un interessante intervento del segretario del PDCI di Minturno – nonché componente del Consiglio Direttivo di questa Associazione –Mario de Canditiis sugli insediamenti e sulle attività economiche mafiosi in provincia di Latina e, in particolare, nel sud di questa.

De Canditiis, nelle sue riflessioni, fa riferimento, fra l’altro, alla risposta del Sottosegretario agli Interni del 2001 Massimo Brutti ad alcune interrogazioni parlamentari.

“Nel territorio della zona pontina, scriveva il Sottosegretario, sono state e sono attive varie organizzazioni…

Le aree particolarmente interessate ad infiltrazioni di componenti camorristiche sono i comuni del sud pontino, come Minturno, Formia, Gaeta, Terracina, SS. Cosma e Damiano, Castelforte e Fondi, dove la possibilità di conquistare spazi economici sempre più remunerativi, e, quindi, di costituire basi strategiche per il riciclaggio del denaro, ha da tempo attirato spregiudicate operazioni immobiliari e finanziarie spesso condotte da personaggi apparentemente insospettabili mediante l’impiego di ingenti capitali provenienti da traffici illeciti “.

Più volte questa Associazione, -richiamando l’attenzione su una situazione che dal 2001, data della risposta del Sottosegretario citato, si è notevolmente aggravata – ha segnalato agli organismi investigativi e giudiziari centrali numerosi insediamenti ed investimenti “ sospetti “ da parte di soggetti provenienti da altre regioni del sud.

I richiami della scrivente sono stati più volte contestati da soggetti istituzionali e politici locali, soggetti che hanno mostrato, così facendo, oltre ad un evidente senso di fastidio di fronte alle prese di posizione di questa Associazione medesima, un’incomprensibile e pericolosa tendenza a “minimizzare” il fenomeno della presenza mafiosa sul territorio, negando la gravità della situazione e smentendo, peraltro, quanto dichiarato dal Presidente della Corte di Appello di Roma, dalla Direzione Nazionale Antimadia, dalla Direzione Investigativa Antimafia, dalla Commissione Parlamentare Antimafia e dallo stesso Ministero dell’Interno.

Sembra ora, però, che tale tendenza sia condivisa oggettivamente anche da taluni organismi della Regione Lazio –Commissione ed Osservatorio per la sicurezza e la legalità – che, anziché adoperarsi ad elaborare strategie efficaci di contrasto delle mafie e delle inefficienze istituzionali, facendo anche tesoro delle ripetute e dettagliate segnalazioni fatte dalle Associazioni operanti sul territorio, preferiscono esibirsi in convegni, conferenze ed incontri accademici che appaiono, stante la gravità della situazione, assolutamente inconcludenti ed inutili.

IL SEGRETARIO REGIONALE

Dr. Elvio Di Cesare