L’individuazione di Antonio Gedeone genera polemiche. Il manager è considerato dalla Dda di Catanzaro in rapporti con il clan Bagalà
Pubblicato il: 01/04/2023 – 12:39
LAMEZIA TERME È bufera in Toscana per una nomina decisa dal Partito democratico. È quella di Antonio Gedeone, scelto dalla giunta dem guidata da Giani come membro del collegio che deve vigilare sui bilanci della Regione. Il professionista è stato estratto da una terna e la scelta, secondo quanto racconta Il Giornale, ha suscitato malumori in consiglio (e un silenzio da parte della giunta). Il motivo è che Gedeone è sotto processo nell’aula bunker di Lamezia Terme dopo il rinvio a giudizio nell’inchiesta “Alibante” condotta dalla Dda di Catanzaro sulle infiltrazioni mafiose nel medio Tirreno Catanzarese. Gedeone, nato a Cosenza e ora residente a Cortona, avrebbe avuto per i magistrati antimafia, stretti rapporti con il clan Bagalà, al punto da essere «intestatario di beni patrimoniali della consorteria». Secondo l’accusa avrebbe assunto «la nomina di amministratore delle società Calabria turismo srl e della Sole srl». Il commercialista sostiene di aver lasciato l’incarico prima dell’interdittiva antimafia. Sarà il processo a decidere; in Toscana intanto infuriano le polemiche. La Regione ha diramato un comunicato per dire che la selezione è «avvenuta secondo quanto stabilito dalla legge. Non si tratta in alcun modo di una nomina di carattere politico o che può essere imputata ad alcun partito come oggi riportano strumentalmente alcuni organi di stampa ma di un procedimento di natura del tutto tecnica di fronte al quale la politica non ha, né può avere, alcun elemento di discrezionalità se non procedere a un sorteggio pubblico. Tutti i passaggi si sono svolti in modo assolutamente trasparente coinvolgendo come da regolamento l’intero Consiglio fino al sorteggio avvenuto in aula e, come sempre accade a fronte di ogni nomina, a seguito di approfondite istruttorie da parte degli uffici competenti. In ogni caso, per scrupolo e per garantire ancora di più la massima tutela dell’ente, ho già chiesto che venga fatta una ulteriore verifica tecnica per ribadire l’assoluta correttezza di una nomina che, ripeto, non ha alcun carattere di natura politica», spiega il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo. (redazione@corrierecal.it)