Noi abbiamo fatto il nostro dovere: quello di mettere a disposizione di chi di dovere le nostre informazioni.
Informazioni per la cui raccolta ci è servito un anno di lavoro.
Potremmo dire a questo punto: abbiamo fatto quello che dovevamo fare ed ora riposiamoci.
Non sarà così perché siamo consapevoli della gravità della situazione che si modifica in peggio giorno dopo giorno e non si può stare fermi un solo minuto.
Ringraziamo i carissimi amici che hanno lavorato duramente per confezionare il dossier consegnato, dossier che contiene notizie davvero preziose.
Vorremmo che tutti i cittadini perbene facessero anch’essi anche una minima parte di quello che hanno fatto e continuano a fare i nostri amici.
Ma, purtroppo, il mondo è pieno di gente che non ha il benché minimo senso civico e che non riesce a capire che è in gioco l’avvenire dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Si fanno troppe chiacchiere, la maggior parte della gente si lamenta, senza, però, far nulla per cambiare le cose.
Nelle amministrazioni comunali, nemmeno quei pochi consiglieri comunali che dicono di avere una sensibilità ai temi della sicurezza pubblica e del vivere civile stanno dimostrando di volersi attivare seriamente per chiedere almeno spiegazioni su quanto sta avvenendo.
Abbiamo espresso il nostro disappunto e la nostra condanna nei confronti della Presidente del Lazio Polverini che, andata a Fondi, non ha pronunciato una sola parola contro le mafie.
A Fondi! E’ un segnale gravissimo!!!
Quella stessa Polverini che, a distanza di mesi dal suo insediamento alla Pisana, ancora non si decide a costituire la Commissione Sicurezza e Criminalità.
Anche questo un segnale preoccupante!
Abbiamo, invece, apprezzato l’iniziativa assunta dal consigliere di opposizione Rossi di Sperlonga che, con un’interrogazione, ha chiesto chiarimenti in ordine alla vicenda di una ditta campana indagata dopo essere stata chiamata da quel Comune a fare alcuni importanti lavori.
Anche a Spigno Saturnia qualche consigliere si sta movendo in tal senso.
Per il resto, silenzio tombale.
Se nemmeno le forze di opposizione sentono il dovere di intervenire e di chiedere, quanto meno, chiarimenti su certi comportamenti di coloro che amministrano, vuol dire che in provincia di Latina si sta proprio alla frutta.
A quest’ora, dopo quello che pubblicano i giornali, in una nazione civile e veramente democratica, ci dovrebbero stare almeno una decina di interrogazioni parlamentari sulle scrivanie dei Ministri dell’Interno, della Difesa, delle Finanze e della Giustizia e la Commissione Parlamentare Antimafia dovrebbe già stare sul posto per un’audizione del Prefetto e dei responsabili delle forze dell’ordine, oltre che delle organizzazioni sociali ed antimafia.
Invece, niente di niente.