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No, il fascismo non lo rivogliamo!

Berlusconi e lo sgradevole déjà – vu
Giacomo Corbisiero, Sinistra Democratica Lauro (AV)
23 ottobre 2008, 12:54

La minaccia di Berlusconi di far sgombrare le scuole occupate dalla polizia richiama alla mente il discorso di Mussolini dopo l’assassinio di Matteotti e l’Aventino dell’opposizione. Tocca alla sinistra mobilitarsi per denunciare e scongiurare la deriva antidemocratica, di cui l’ultima uscita del premier è l’ennesimo segnale.

Con stupore e rabbia leggo le dichiarazioni del presidente del Consiglio italiano sulle occupazioni delle scuole e delle Università. Tramortisco dinanzi al richiamo dell’uso delle forze dell’ordine volte, a suo dire, a ristabilire ordine e garantire un servizio pubblico. Scorrendo il testo delle parole di questo pseudo democratico presidente non posso non ricollegarmi alle parole che un altro condottiero pronunziò nell’anno 1925.

Il Duce così affermava di fronte al Parlamento tutto, in seguito all’omicidio Matteotti: “Voglio che ci sia la pace per il popolo italiano; e volevo stabilire la normalità della vita politica. Ma come si è risposto a questo mio principio? Prima di tutto, con la secessione dell’Aventino, secessione anticostituzionale, nettamente rivoluzionaria. Poi con una campagna giornalistica durata nei mesi di giugno, luglio, agosto, campagna immonda e miserabile che ci ha disonorato per tre mesi. Le più fantastiche, le più raccapriccianti, le più macabre menzogne sono state affermate diffusamente su tutti i giornali! C’era veramente un accesso di necrofilia! Si facevano inquisizioni anche di quel che succede sotto terra: si inventava, si sapeva di mentire, ma si mentiva. E io sono stato tranquillo, calmo, in mezzo a questa bufera, che sarà ricordata da coloro che verranno dopo di noi con un senso di intima vergogna…Tuttavia io continuo nel mio sforzo di normalizzazione e di normalità.

“Reprimo l’illegalismo…A tutto questo, come si risponde? Si risponde con una accentuazione della campagna. Si dice: il fascismo è un’orda di barbari accampati nella nazione; è un movimento di banditi e di predoni! Si inscena la questione morale, e noi conosciamo la triste storia delle questioni morali in Italia…In questi ultimi giorni non solo i fascisti, ma molti cittadini si domandavano: c’è un Governo? Ci sono degli uomini o ci sono dei fantocci? Questi uomini hanno una dignità come uomini? E ne hanno una anche come Governo? Ho saggiato me stesso, e guardate che io non avrei fatto ricorso a quelle misure se non fossero andati in gioco gli interessi della nazione. Ma un popolo non rispetta un Governo che si lascia vilipendere!

“Il popolo vuole specchiata la sua dignità nella dignità del Governo, e il popolo, prima ancora che lo dicessi io, ha detto: Basta! La misura è colma!…Allora viene il momento in cui si dice basta! Quando due elementi sono in lotta e sono irriducibili, la soluzione è la forza. Non c’è stata mai altra soluzione nella storia e non ce ne sarà mai. Ora io oso dire che il problema sarà risolto. Il fascismo, Governo e Partito, sono in piena efficienza. Signori! Vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che il fascismo fosse finito perché io lo comprimevo, che fosse morto perché io lo castigavo e poi avevo anche la crudeltà di dirlo. Ma se io mettessi la centesima parte dell’energia che ho messo a comprimerlo, a scatenarlo, voi vedreste allora…Non ci sarà bisogno di questo, perché il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno definitivamente la sedizione dell’Aventino.

“L’Italia, o signori, vuole la pace, vuole la tranquillità, vuole la calma laboriosa. Noi, questa tranquillità, questa calma laboriosa gliela daremo con l’amore, se è possibile, e con la forza, se sarà necessario. Voi state certi che nelle quarantott’ore successive a questo mio discorso, la situazione sarà chiarita su tutta l’area. Tutti sappiano che ciò che ho in animo non è capriccio di persona, non è libidine di Governo, non è passione ignobile, ma è soltanto amore sconfinato e possente per la patria…”.

Queste parole segnarono per il nostro paese, come insegnano i libri di storia, un ventennio duro, doloroso, dittatoriale. Oggi sembra riaffacciarsi, nell’Italia a parole democratica e liberale, queste idea di ordine e disciplina. In nome della tranquillità e del benessere si cerca di mettere a tacere le voce discordanti dal pensiero unico imperante quali la scuola, come accennavo all’inizio, ma anche i giornali, da sempre additati come covi di cospiratori. Consentitemi anche di levare una frecciatina polemica alle opposizioni presenti in Parlamento, timide e svogliate nell’azione di contrasto a questo pseudo governo, assuefatte, ammaliate dalle parole del venditore governativo. Adesso tocca a noi, alla sinistra di questo paese non retrocedere ma avanzare denunciando la deriva antidemocratica che sta invadendo il nostro paese. Sinistra Democratica deve impegnarsi da subito a sostegno degli studenti, delle famiglie e degli insegnanti che lottano per affermare quel che recita l’articolo 34 della carta Costituzionale. Fin da subito mobilitiamoci per evitare che si faccia un salto all’indietro. Tutti, insieme ed uniti per ristabilire la democrazia.

(tratto da www.aprileonline.info)