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Nicotera, raccolta firma per fermare la cronista anti-cosche

Nicotera, raccolta firma per fermare la cronista anti-cosche.Stomachevole il comportamento di chi firma.Fino a quando il sud,ma non solo ormai,sarà popolato da questa gente,non potrà mai sperare in una rinascita civile,culturale,politica ed anche economica. Questi sono i problemi del Paese e non i …….paparielli e roccocò

Il Corriere della Sera, Lunedì 2 Gennaio 2017

Nicotera, raccolta firma per fermare la cronista anti-cosche
Gruppo di cittadini ha dato vita al «Movimento 14 luglio» con lo scopo di fermare Enza Dell’Acqua, corrispondente locale per il Quotidiano del Sud: le sue inchieste hanno portato alle dimissioni del sindaco e al commissariamento del Comune per mafia

di Carlo Macrì

NICOTERA (Vibo Valentia) -Commissariato per mafia per la terza volta in 15 anni, Nicotera, centro del Vibonese, rischia di essere ricordato anche per l’inedita iniziativa messa su da un gruppo di cittadini, membri del «Movimento 14 luglio», il cui scopo sarebbe quello di tappare la bocca alla libertà di informazione e in particolar modo alla giornalista locale Enza Dell’Acqua, corrispondente del Quotidiano del Sud.

Da lunedì mattina in alcuni esercizi commerciali di Nicotera è in atto una raccolta firma che ha il sapore della delegittimazione nei confronti della cronista da anni in prima linea contro le cosche locali. Nel documento i 40 membri del Movimento accusano la giornalista di fare una «scorretta informazione» su alcuni tempi importanti per la comunità come quello del servizio idrico. A Nicotera da anni, ormai, l’acqua che fuoriesce dai rubinetti non è potabile e su questi disservizi anche la magistratura da tempo ha aperto una inchiesta.  Gli articoli sulla potabilità dell’acqua sono però l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Negli ultimi mesi Enza Dell’Acqua si è occupata anche della vicenda del nipote del boss e della sposa arrivati nella piazza principale del paese a bordo di un elicottero. Per l’occasione le vie del centro furono chiuse per dare sfarzo a quell’iniziativa che qualche giorno dopo portò il sindaco Franco Pagano alle dimissioni. Poco tempo dopo il Governo sciolse per infiltrazioni mafiose l’amministrazione comunale. La magistratura aprì un’inchiesta. Enza Dell’Acqua per gli articoli scritti sulla storia dell’elicottero, fu accusata, insultata, minacciata. Come lei stessa scrive in un memoriale allegato alla denuncia presentata dopo aver saputo della raccolta delle firme contro di lei, la cronista del Quotidiano del Sud parla di <<attacchi giunti dalla società sana e dalla Chiesa>>. In particolar modo ci sarebbero tre donne e Emanuele Mancuso, figlio del boss  “Luni” Mancuso, detto “u ngegneri”, al vertice dell’omonimo clan tra i più agguerriti in Calabria,  dietro queste  minacce continue. In questi giorni, poi, contro Enza Dell’Acqua e Lia Staropoli, presidente dell’associazione antimafia ConDivisa, era stato attivato un profilo Facebook fondato da alcune famiglie di ‘ndrangheta del vibonese  attraverso il quale le due donne venivano ripetutamente insultate. Il fondatore del sito  era stato appunto Emanuele Mancuso.   Il gruppo qualche giorno fa è stato chiuso dalla polizia postale. Oggi la sottoscrizione pubblica per impedire alla giornalista di svolgere il suo mestiere.