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Nell’operazione anticamorra “Municipio”, la DIA di Napoli arriva in uno strudio professionale di Formia. Una conferma che Formia è devastata dalla camorra

L’altro giorno, a Formia, parlando con un amico carissimo, gli abbiamo manifestato la necessità di dare un taglio altro ed alto all’impegno antimafia.

E’ lodevole l’azione che si va facendo per sensibilizzare l’opinione pubblica ed informarla sull’involuzione della situazione criminale nella città e nel Basso Lazio, ma non basta.

Non basta perché il tessuto sociale, economico e politico è così lacerato, così compromesso, che non c’è più tempo, se si vuole almeno tentare di fare qualcosa di serio contro le mafie, per trastullarsi in ricostruzioni storiche, analisi sociologiche e quant’altro del genere.

Queste cose lasciamole ai sociologi ed agli studiosi della materia.

Chi fa antimafia sui territori deve fare altro:

individuare i mafiosi ed i loro compari politici e professionisti e segnalarli a chi di dovere per farli arrestare.

Punto.

Forze dell’ordine e magistratura non vanno lasciate sole a combattere contro il mostro.

Ci sono state, è vero, aree di inefficienza fino a qualche tempo fa sul piano investigativo e giudiziario, aree che noi abbiamo denunciato con forza.

Ma è anche vero che da qualche tempo ci sembra di cogliere qualche segnale di cambiamento positivo.

Oltre ai Carabinieri ed alla Polizia di Stato che vediamo impegnati, ci sembra che anche la Guardia di Finanza abbia cominciato a muoversi sul piano della lotta ai capitali sporchi.

Un segnale positivo che noi abbiamo colto e che apprezziamo, pronti come sempre a collaborare e non con le chiacchiere.

Ai cittadini onesti di Formia ed a qualche esponente politico avveduto e pulito –grazie a Dio ce ne sono ancora – chiediamo, spronandoli a rompere quella cortina di omertà che ha avvolto finora le comunità del sud pontino, di impegnarsi un tantino prima che sia troppo tardi.

Il livello di radicamento mafioso a Formia in particolare ha raggiunto dimensioni enormi.

Si commetterebbe un gravissimo errore se si continuasse a cercare i mafiosi solamente fra i casertani ed i napoletani venuti sul territorio, quanto, piuttosto, fra gli stessi formiani e cittadini del sud pontino.

Cerchiamoli in mezzo a noi e ne troveremo parecchi.

Bastano un po’ di buona volontà ed un minimo di senso civico e delle istituzioni.