’Ndrangheta stragista: sequestri di persona, eversione nera e massoneria nelle nuove informative depositate
Entreranno nuove prove nel processo in corso a Reggio Calabria. Tra queste anche quelle Palazzo San Giorgio, fondi neri derivanti dai sequestri e colloqui in carcere non tracciati
di Redazione 18 novembre 2021 18:51
Entreranno nuove prove nel processo ’Ndrangheta stragista. Al termine dell’udienza di oggi il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, ha annunciato il deposito di un faldone contenente una serie di informative e accertamenti che saranno messi a disposizione delle parti. Nello specifico, Lombardo ha annunciato il deposito di note investigative sul boss Mico Papalia e sulla «collocazione verticistica dei Papalia e dei Delfino di Platì nel panorama ‘ndranghetistico e massonico». Vi sono poi informative riguardanti l’anonima sequestri e l’eversione, ma anche quelle concernenti i prodromi dell’omicidio Mormile e la Falange armata. Tra i nuovi elementi portati dall’accusa vi sono anche accertamenti sulla loggia massonica Zhepyria, su Palazzo San Giorgio, sede del Comune di Reggio Calabria, sui «fondi neri attraverso i sequestri di persona» e sull’esistenza «di colloqui istituzionali in carcere non tracciati e il protocollo Farfalla».
L’istanza di Graviano respinta e la relazione
In mattinata era stata respinta l’istanza di rimessione in termini per il boss Graviano. Dopo circa un’ora e mezza di camera di consiglio, il presidente Bruno Muscolo ha messo in chiaro come, di fatto, Graviano non abbia presentato l’istanza relativa entro i termini decadenziali previsti dal codice, ossia 10 giorni da quando cessa il caso fortuito o la forza maggiore che ha determinato l’impossibilità, in questo caso, di leggere le motivazioni della sentenza di primo grado.
Ebbene, avendo il legale di Graviano presentato tale istanza solo il 6 luglio scorso, nel corso della prima udienza del grado d’Appello, ed essendo cessato il motivo fondante di tale impossibilità il 22 giugno 2021.
Anche quanto ai file delle intercettazioni, non risultano elementi di novità. Motivo per il quale, la Corte d’Assise d’Appello ha rigettato l’istanza.
Sono state accolti, dunque, i rilievi del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo che si era opposto alla rimessione in termini di Graviano. Dopo tale decisione, si è tenuta la relazione del giudice a latere, Giuliana Campagna.
Il processo proseguirà il prossimo 22 dicembre, quando il procuratore Lombardo avanzerà richiesta di riapertura dell’istruttoria dibattimentale. Sarà in quella sede che la Corte dovrà vagliare tale richiesta.