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’Ndrangheta, scoperta cupola segreta

’Ndrangheta, scoperta cupola segreta
Il Corriere della Sera, Venerdì 15 Luglio 2016

REGGIO CALABRIA
’Ndrangheta, scoperta cupola segreta
Chiesto l’arresto per il senatore Caridi
Cinque le ordinanze di custodia in carcere per associazione mafiosa: sarebbero stati affiliati a una struttura «segreta» capace di influenzarle elezioni a ogni livello. Gli inquirenti: falso attentato a Scopelliti per farlo sembrare in contrasto con la criminalità organizzata

di Carlo Macrì

Una struttura «segreta» capace di infiltrarsi negli ambienti politici a livello comunale e provinciale, fino al Parlamento nazionale. Quattro persone sono state arrestate a Reggio Calabria grazie a una operazione del Ros dei Carabinieri: si tratta dell’ex deputato del Psdi Paolo Romeo, già in carcere dal 9 maggio scorso, l’ex consigliere regionale e sottosegretario della Giunta regionale di centrodestra Alberto Sarra, l’avvocato Giorgio De Stefano e Francesco Chirico. Una richiesta d’arresto nei confronti del senatore Antonio Caridi, del gruppo Grandi autonomie e libertà (Gal), è stata inviata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. Sono tutti accusati di associazione mafiosa. Dalle carte dell’inchiesta emergono altri soggetti di «interesse investigativo», come il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Forza Italia), l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno (Fratelli d’Italia), l’ex
parlamentare europeo Gino Trematerra e l’ex parlamentare europeo ed ex assessore regionale Umberto Pirilli.

Caridi «a disposizione della società segreta»
Secondo gli inquirenti il senatore Caridi era l’uomo «svezzato e costruito a disposizione del direttorio della società segreta che a Reggio Calabria e non solo gestiva la politica istituzionale». La cupola segreta, che nella ricostruzione dei magistrati, si distingue dalla cupola ‘ndranghetistica, avrebbe gestito fin dal 2001 tutte le elezioni in città: da quelle comunali di Reggio Calabria, alle provinciali, alle regionali, fino al Parlamento europeo. In particolare Giuseppe Scopelliti e Pietro Fuda sarebbero stati eletti, rispettivamente, sindaco e presidente della Provincia di Reggio Calabria, nel 2002, grazie ai voti della `ndrangheta.

Gli altri indagati
Ai vertici di questa struttura segreta ci sarebbero inoltre l’avvocato Alberto Sarra, ex assessore regionale, e l’avvocato Paolo Romeo, già in carcere per altre inchiese. I legami con la ‘ndrangheta sarebbero stati tenuti dall’avvocato Giorgio De Stefano, capo della famiglia più potente della ‘ndrangheta reggina, attualmente in carcere. L’inchiesta che si chiama «Mammasantissima» si è sviluppata anche attraverso la ricostruzione di 52 procedimenti penali datati e 540 mila intercettazioni telefoniche, con l’apporto anche di 5 collaboratori di giustizia. La cupola avrebbe interagito sistematicamente con gli ambienti politici, istituzionali ed imprenditoriali per condizionarli ai propri interessi criminali.

«La montatura per aiutare Scopelliti»
Nelle 2.056 pagine dell’ordinanza viene anche citato l’episodio dell’esplosivo ritrovato nel 2002 nel bagno del Comune di Reggio Calabria, destinato all’allora sindaco Giuseppe Scopelliti. Per il procuratore Cafiero de Raho quella è stata una messa in scena costruita anche con l’apporto dei servizi segreti , perché Scopelliti doveva apparire come una persona in contrasto con la ‘ndrangheta locale. La monumentale inchiesta, come l’ha definita il procuratore, evidenzia come per la prima volta sia stata costruita una struttura segreta per infiltrare gli uomini nei gangli della politica.
15 luglio 2016 (modifica il 15 luglio 2Una struttura «segreta» capace di infiltrarsi negli ambienti politici a livello comunale e provinciale, fino al Parlamento nazionale. Quattro persone sono state arrestate a Reggio Calabria grazie a una operazione del Ros dei Carabinieri: si tratta dell’ex deputato del Psdi Paolo Romeo, già in carcere dal 9 maggio scorso, l’ex consigliere regionale e sottosegretario della Giunta regionale di centrodestra Alberto Sarra, l’avvocato Giorgio De Stefano e Francesco Chirico. Una richiesta d’arresto nei confronti del senatore Antonio Caridi, del gruppo Grandi autonomie e libertà (Gal), è stata inviata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. Sono tutti accusati di associazione mafiosa. Dalle carte dell’inchiesta emergono altri soggetti di «interesse investigativo», come il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (Forza Italia), l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno (Fratelli d’Italia), l’ex parlamentare europeo Gino Trematerra e l’ex parlamentare europeo ed ex assessore regionale Umberto Pirilli.

Caridi «a disposizione della società segreta»
Secondo gli inquirenti il senatore Caridi era l’uomo «svezzato e costruito a disposizione del direttorio della società segreta che a Reggio Calabria e non solo gestiva la politica istituzionale». La cupola segreta, che nella ricostruzione dei magistrati, si distingue dalla cupola ‘ndranghetistica, avrebbe gestito fin dal 2001 tutte le elezioni in città: da quelle comunali di Reggio Calabria, alle provinciali, alle regionali, fino al Parlamento europeo. In particolare Giuseppe Scopelliti e Pietro Fuda sarebbero stati eletti, rispettivamente, sindaco e presidente della Provincia di Reggio Calabria, nel 2002, grazie ai voti della `ndrangheta.

Gli altri indagati
Ai vertici di questa struttura segreta ci sarebbero inoltre l’avvocato Alberto Sarra, ex assessore regionale, e l’avvocato Paolo Romeo, già in carcere per altre inchiese. I legami con la ‘ndrangheta sarebbero stati tenuti dall’avvocato Giorgio De Stefano, capo della famiglia più potente della ‘ndrangheta reggina, attualmente in carcere. L’inchiesta che si chiama «Mammasantissima» si è sviluppata anche attraverso la ricostruzione di 52 procedimenti penali datati e 540 mila intercettazioni telefoniche, con l’apporto anche di 5 collaboratori di giustizia. La cupola avrebbe interagito sistematicamente con gli ambienti politici, istituzionali ed imprenditoriali per condizionarli ai propri interessi criminali.

«La montatura per aiutare Scopelliti»
Nelle 2.056 pagine dell’ordinanza viene anche citato l’episodio dell’esplosivo ritrovato nel 2002 nel bagno del Comune di Reggio Calabria, destinato all’allora sindaco Giuseppe Scopelliti. Per il procuratore Cafiero de Raho quella è stata una messa in scena costruita anche con l’apporto dei servizi segreti , perché Scopelliti doveva apparire come una persona in contrasto con la ‘ndrangheta locale. La monumentale inchiesta, come l’ha definita il procuratore, evidenzia come per la prima volta sia stata costruita una struttura segreta per infiltrare gli uomini nei gangli della politica.
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NOTA ASSOCIAZIONE CAPONNETTO.
QUANDO SI PARLA DI ……………………….CUPOLE SEGRETE CI VIENE IL SOSPETTO CHE CE NE SIA UNA ANCHE IN PROVINCIA DI LATINA,NEL LAZIO. STIAMO LAVORANDO DA ANNI PER TENTARE DI CAPIRCI DI PIU’’ E DI ACQUISIRE  RISCONTRI.CHI  AVESSE AL RIGUARDO  QUALCHE ELEMENTO E’ PREGATO DI  INFORMARCI.ANCHE ANONIMAMENTE