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’Ndrangheta, latitante Giuseppe Alvaro si lancia da finestra per sfuggire a cattura: arrestato

Il Corriere della Sera, Giovedì 21 luglio 2016

Vibo valentia
’Ndrangheta, latitante Giuseppe Alvaro si lancia da finestra per sfuggire a cattura: arrestato
Detto «Peppazzo», il 34enne – ricercato da 9 anni – era ai vertici della cosca «Carni i cani» con interessi nel Nord e in Lazio. Nella tentata fuga si è fratturato una caviglia

di Carlo Macrì

REGGIO CALABRIA – Dai locali della dolce vita  di via Veneto , alla casa colonica  di Monterosso Calabro (Vibo Valentia). È qui  che è stato arrestato giovedì mattina Giuseppe Alvaro, 34 anni, da nove latitante, figlio di Carmine considerato dagli inquirenti il capo dell’omonima cosca di Sinopoli. La squadra mobile di Reggio Calabria e i colleghi di Vibo Valentia  e Polistena  l’hanno scovato al termine di una attività investigativa durata anni.

 

Investimenti al Nord e a Roma

Giuseppe Alvaro era l’ultimo rampollo della famiglia rimasto in libertà. Era riuscito a sottrarsi alla cattura nel 2009 quando era stato emesso contro di lui e altri familiari un ordine di arresto per associazione mafiosa e riciclaggio. Deve scontare una condanna di otto anni rimediata in appello. Il nome degli Alvaro in questi ultimi anni è stato associato ad una serie di investimenti finanziari e immobiliari nel Nord Italia e, soprattutto, a Roma.

 

 

Il «Cafè de Paris»

Lo storico «Cafè de Paris» di via Veneto, a pochi passi dall’ambasciata americana, secondo i magistrati della direzione antimafia di Reggio Calabria era finito nelle mani degli Alvaro.   La famiglia l’avrebbe acquistato per 250 mila euro, anche se l’atto d’acquisto era stato firmato dal barbiere Damiano Villari, un insospettabile calabrese originario di Sinopoli.

 

Il volo dalla finestra

Per sfuggire alla cattura Giuseppe Alvaro si è lanciato da una finestra procurandosi la frattura della caviglia destra.  Arrestati due favoreggiatori. Tra i reati che vengono contestati a Giuseppe Alvaro c’è il riciclaggio di valuta estera dollari americani e asiatici.  «Un altro pericoloso latitante è stata assicurato alla giustizia», ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano.