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‘Ndrangheta in Toscana, commissario lavori Sr 429: «Noi truffati»

Ndrangheta in Toscana, commissario lavori Sr 429: «Noi truffati»

Sarebbero circa 8mila le tonnellate di scarti sotterrati nel cantiere stradale. Ex governatore Rossi: «Non sono indagato»

Pubblicato il: 16/04/2021 – 21:38

FIRENZE «Sulla ditta fornitrice Cantini Marino Srl (di Vicchio del Mugello, ndr) abbiamo chiesto le certificazioni e il materiale d’ingresso al cantiere, che sono stati sempre regolarmente esibiti. Fortunatamente chi deve sorvegliare sui produttori lo ha fatto. Non era una ditta qualunque, è storica, lavora per tanti cantieri, non faceva la miscela per noi. Siamo tra le tante vittime di questa truffa». Lo afferma Alessandro Annunziati, commissario straordinario del cantiere della nuova Strada Regionale 429 Empolese Valdelsa, riguardo alle inchieste della Dda di Firenze che hanno evidenziato infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana, parte dei quali relativi allo smaltimento dei rifiuti derivati dalle concerie del Distretto del Cuoio. Secondo le indagini circa 8mila tonnellate sarebbero finite sotto i rilevati stradali del cantiere delle 429 nel tratto fra Empoli e Castelfiorentino (Firenze). Il quinto lotto dell’arteria della Valdelsa sarebbe
tra i luoghi in cui sono stati sversati scarti dell’industria conciaria secondo quanto rilevato dall’operazione ‘Keu’ dei carabinieri. «Al momento non sono chiari i contorni – prosegue Annunziati -, per esempio se sotto la 429 stiamo parlando di 8mila tonnellate di scarti conciari utilizzati o se questi sono una parte dell’intero materiale. Se fosse vera la seconda delle ipotesi, il tutto sarebbe più gestibile. Resterebbe una cifra significativa ma, in rapporto allo sviluppo della strada, un’inezia in termini percentuali. A oggi non so se andando a fare dei sondaggi è possibile rinvenire il materiale ‘keu’. Nel caso in cui nessuno ce li chiederà, faremo i controlli di nostra iniziativa».

L’ex governatore toscano: «Non sono indagato, mie richieste lecite»

«Non sono indagato, il pranzo in questione si è svolto alla luce del giorno, quando non ero già più presidente e non vi erano restrizioni da lockdown. In quella circostanza ho esposto le mie intenzioni di voler avviare un impegno politico culturale e formativo (formazione, politica, una rivista, presentazioni di libri e incontri, una sede da allestire…) dopo aver concluso una lunga esperienza di governo. Per questo ho chiesto legittimamente contributi per le varie attività connesse al mio impegno». Lo dichiara l’ex presidente della Toscana Enrico Rossi in una nota diffusa stasera e relativa a un pranzo che Rossi fece nell’ottobre 2020 con alcuni membri dell’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno (Pisa). Del pranzo, a cui era presente anche Enrico Rossi, riportano le indagini della Dda di Firenze e dei carabinieri».

 

Fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/2021/04/16/ndrangheta-in-toscana-commissario-lavori-sr429-noi-truffati/