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‘Ndrangheta Emilia, Dda: “Amianto sotto l’asfalto della tangenziale di Sermide”

‘Ndrangheta Emilia, Dda: “Amianto sotto l’asfalto della tangenziale di Sermide” – Il Fatto Quotidiano

‘Ndrangheta Emilia, Dda: “Amianto sotto l’asfalto della tangenziale di Sermide”

di | 31 gennaio 2015

‘Ndrangheta Emilia, Dda: “Amianto sotto l’asfalto della tangenziale di Sermide”

Emilia Romagna

A portare in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa l’imprenditore Augusto Bianchini c’è anche l’accusa di aver “utilizzato per lo scavo e la stabilizzazione del nuovo sistema stradale materiale contaminato” che poi è stato occultato per superare i controlli dell’Asl. Ma secondo l’antimafia la sua ditta è servita anche per l’infiltrazione nei lavori per la ricostruzione del terremoto del 2012. Procuratore Bologna Alfonso: “Al vaglio tutti gli appalti”

di | 31 gennaio 2015

A legare ancora una volta il suo nome all’amianto è l’inchiesta Aemilia, condotta dalla Dda di Bologna. Perché, tra le ragioni dell’arresto di Augusto Bianchini, finito in carcere il 28 gennaio scorso per concorso esterno in associazione mafiosa, c’è anche l’accusa di aver “utilizzato per lo scavo e la stabilizzazione del nuovo sistema stradale della tangenziale di Sermide materiale contaminato da amianto”, che poi sarebbe stato “occultato mediante rullaggio e copertura con cementato, così da precludere un futuro controllo da parte degli organismi preposti”.

Secondo gli inquirenti, infatti, l’imprenditore, titolare dell’omonima ditta con sede a San Felice sul Panaro (Modena), considerato dalla Dda figura chiave per l’infiltrazione della ‘ndrangheta nei lavori relativi alla ricostruzione successiva al sisma del 2012, ha utilizzato, per la realizzazione del nuovo tratto stradale, a oggi ancora chiuso, ma completato nel 2012 per collegare le Officine Ferrovie di Sermide con il nuovo polo industriale, “materiale non utilizzabile nel cantiere”, cioè contaminato da amianto. Un appalto da 1,8 milioni di euro, che la ditta dell’imprenditore si aggiudicò per 1 milione 315 mila euro, senza sapere che nel corso dello svolgimento dei lavori sarebbe stato intercettato. Ed è proprio attraverso quelle conversazioni, come riporta la Gazzetta di Modena, che gli inquirenti hanno saputo dell’amianto collocato sotto la tangenziale, nonostante i tentativi di nasconderlo per superare i controlli dell’Asl.