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‘Ndrangheta a Milano, al via il processo alla “locale” di Rho: 47 persone a giudizio

La decisione della gip Stefania Donadeo, che ha accolto la richiesta del pm Alessandra Cerreti. Ora le difese potranno chiedere il rito abbreviato. L’operazione risale a fine novembre e nasce da un’inchiesta della Dda e della Squadra mobile di Milano che ha documentato l’utilizzo da parte del clan dei più arcaici metodi intimidatori, come teste di maiale lasciate fuori dalle porte, il controllo del territorio col pizzo imposto ai commercianti, i traffici di cocaina e armi e con la più moderna “vocazione imprenditoriale”

di F. Q. | 13 MARZO 2023 – Il Fatto Quotidiano

Saranno processati con il rito immediato i 47 esponenti della ‘ndrangheta che voleva ricostituire una “locale” a Rho, alle porte di Milano. A deciderlo è stato la gip Stefania Donadeo, accogliendo la richiesta del pm Alessandra Cerreti. Ora le difese potranno chiedere il rito abbreviato. L’operazione risale a fine novembre e nasce da un’inchiesta della Dda e della Squadra mobile di Milano che ha documentato l’utilizzo da parte del clan dei più arcaici metodi intimidatori, come teste di maiale lasciate fuori dalle porte, il controllo del territorio col pizzo imposto ai commercianti, i traffici di cocaina e armi e con la più moderna “vocazione imprenditoriale“.

Tra gli imputati Gaetano Bandiera, 74 anni, che fu condannato ad oltre 13 anni dopo lo storico blitz ‘Infinito‘ del 2010 e che è difeso dall’avvocato Amedeo Rizza. Secondo le accuse il presunto capo della “locale” è riuscito ad ottenere il differimento pena e a uscire dal carcere simulando “difficoltà motorie” e ha poi tentato di rimettere in piedi il clan. A novembre il boss, che ha “la dote superiore della Santa” e manteneva i rapporti con gli altri vertici della ‘ndrangheta in Lombardia, è tornato in carcere. “La legge è tornata, la ‘ndrangheta è tornata a Rho”, diceva intercettato. Con lui è imputato il figlio Cristian e, tra gli altri, Caterina Giancotti, 45 anni e difesa dall’avvocato Nicolò Pugno Vanoni, ritenuta suo “braccio destro” nella “direzione” della cosca. Per la prima volta in Lombardia era stata individuata una donna tra i capi di una presunta associazione mafiosa. “Vuoi che divento cattiva ed io divento cattiva”, è una frase pronunciata nelle intercettazioni. “L’operazione eseguita oggi testimonia che l’agire mafioso della ‘ndrangheta in Nord Italia ha assunto da tempo caratteristiche assolutamente sovrapponibili a quelle che ne caratterizzano l’azione nei territori in cui il fenomeno è endemico“, aveva spiegato nel novembre scorso il prefetto Francesco Messina, Direttore centrale Anticrimine della Polizia. Alle persone sotto inchiesta è contestata anche l’intestazione fittizia di beni.

Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/13/ndrangheta-a-milano-al-via-il-processo-alla-locale-di-rho-47-persone-a-giudizio/7095453/