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.Narcos, feste vip e soubrette. La dolce vita dei camorristi di Scampia

La Repubblica, Mercoledì 10 febbraio 2016

Narcos, feste vip e soubrette. La dolce vita dei camorristi di Scampia

Il racconto dei pentiti nei verbali depositati: “Lello Stanchi conosceva la Marini e Garrone e portò un book con foto di Belen e altre”

di DARIO DEL PORTO e CONCHITA SANNINO

Le feste con le soubrette più desiderate, i matrimoni con i cantanti più in voga. Un book per scegliere belle ragazze, “le stesse di Berlusconi”. E’ la dolce vita dei milionari di Scampia raccontata nei verbali di sei collaboratori di giustizia depositati oggi agli atti dell’inchiesta sulle ramificazioni del clan degli “Scissionisti” Amato-Pagano.

Al centro dello scenario c’è la figura di Raffaele Stanchi detto “Lello Bastone”, “il gestore delle piazze di spaccio di Scampia”, come lo definisce il pentito Biagio Esposito in un interrogatorio di cinque anni fa. Il 9 gennaio del 2012, Stanchi viene ammazzato. Un omicidio brutale: l’uomo fu sequestrato insieme al suo autista, Luigi Montò. Entrambi furono uccisi e torturati: il cadavere di “Lello Bastone” fu rinvenuto completamente carbonizzato e con la mano destra tagliata.

Secondo i pentiti però Stanchi non era solo un boss della droga, ma anche un frequentatore del mondo dello spettacolo nonché amico del regista del film “Gomorra”, Matteo Garrone. Sostiene Esposito di aver saputo che “senza l’aiuto di Stanchi non sarebbe stato facile girare il film a Scampia”. Lello avrebbe anche proposto a Esposito “di andare con lui ai Raccomandati”, una trasmissione televisiva di qualche anno fa condotta da Pupo e da Valeria Marini dove avrebbe avuto la possibilità di “entrare nel pubblico senza pagare sempre tramite Garrone”.

Il pentito spiega di aver rifiutato “per non essere ripreso dalle telecamere”. Ma proprio a Valeria Marini è dedicato uno degli episodi finiti agli atti. Grazie all’ amicizia con Garrone, Stanchi avrebbe ottenuto che la Marini, approfittando della presenza a Napoli per la trasmissione, andasse a trovare il padre gravemente malato. Ed è sempre Esposito a riferire che Stanchi “tramite il regista poteva arrivare a a Milano da una persona per conoscere donne vip e dello spettacolo”.

Quando Cesare Pagano, uno dei capi degli Scissionisti, lo seppe, chiese se era possibile organizzare una serata con  Belen “perché voleva fare un regalo a Mario”, uno dei narcotrafficanti del gruppo.

Stanchi andò a Milano, dove secondo il pentito avrebbe dovuto incontrare anche Lele Mora che però non si vide, e tornò “con un  album fotografico con sei-sette foto di donne dello spettacolo. Lello Bastone – si legge nel verbale del 4 febbraio 2011 – disse che il procedimento era in soldi 25 mila euro”.

A Pagano fu spiegato che “regalare” Belen non era possibile “essendo impegnata nei film e nella pubblicità. Alla fine chiesero Aida Yespica, ma per come mi risulta non se ne fece niente”. Esposito ricorda inoltre che a Stanchi fu detto “da questa persona di Milano che Aida e Barbara stavano sempre a casa di Berlusconi”.

Anche un altro pentito, Luca Menna, dice di aver visto il book. “Stanchi disse che la persona di Milano gli aveva detto che bisognava organizzare una festa in una villa a cui avrebbero partecipato le ragazze che noi avremmo scelto dal book fotografico. Le ragazze sarebbero state pagate dai 10 mila ai 20 mila euro per una serata”.

La festa però non fu mai organizzata.Il book non è stato rinvenuto. Un altro collaboratore, Carmine Cerrato classe ’76 (per distinguerlo dal cugino omonimo del ’71) sostiene invece che Fabrizio Corona partecipò “alla festa di 18 anni della figlia di Elio Amato. Mio moglie mi disse che in quell’occasione Corona fece uno spogliarello”.

Episodi privi di rilievo penale, che danno però l’idea della capacità di infiltrazione dei malavitosi, sui quali dovranno, naturalmente, essere trovati i riscontri anche ascoltando la versione delle persone citate. Garrone e’ stato sentito qualche anno fa e ha chiarito di non aver mai pagato nè fornito utilità per girare le riprese del fim e che i contatti con il territorio avevano come unico obiettivo quello di garantire verosimiglianza al racconto. Gli atti sono stati depositati all’udienza di Riesame sull’inchiesta, condotta dai pm Stefania Castaldi, Maurizio De Marco, Vincenza Marra con il procuratore aggiunto Filippo Beatrice e il coordinamento del pm della Direzione nazionale antimafia Maria Vittoria De Simone, sul traffico internazionale di stupefacenti e il riciclaggio del clan degli Scissionisti.