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Napoli, testimone antiracket aggredito nella sua pizzeria: ferita la moglie incinta

Napoli, testimone antiracket aggredito nella sua pizzeria: ferita la moglie incinta

Giovedì 19 Maggio 2022 di Luigi Sabino

Sembra non esserci pace per Mario Granieri, il titolare della pizzeria Mannesi Terra Mia, diventato un simbolo della lotta al racket dopo che alcuni anni fa denunciò le intimidazioni ricevute dalla camorra. L’ultimo episodio di cui è stato suo malgrado protagonista, insieme alla moglie e alla figlia, è avvenuto domenica scorsa. Una brutta storia che inizia poco dopo che Mario, come ogni giorno, alza la saracinesca del suo locale, iniziando i preparativi per il pranzo.

Insieme a lui c’è la moglie Italia, incinta di qualche mese, e la figlia, studentessa al conservatorio. Sembra una domenica come tante ma invece non è così. Mentre Mario è impegnato nelle sue faccende, un ragazzo, poco più che adolescente, passa dinanzi alla pizzeria e incrocia il suo sguardo con Mario. È la scintilla che di li a poco appiccherà l’incendio. Il ragazzo, infatti, non è un semplice passante ma il rampollo di una famiglia nota della zona con cui i Granieri, già in passato, avevano avuto dei dissidi. «Perché mi stai guardando?» inveisce contro Mario che, in tutta risposta, lo invita ad andare via e «a non fargli perdere tempo». 

La questione si sarebbe potuta chiudere in quel momento e, invece, il ragazzo chiama i rinforzi. Passano appena una decina di minuti che all’interno della pizzeria piomba come una furia sua madre. «La dovete finire di dirci le parole»m urla contro Mario e sua moglie, accusandoli di aver offeso non solo suo figlio ma la sua intera famiglia. Accuse cui i Granieri, marito e moglie, rispondono. I toni si alzano al punto che una piccola folla di residenti e di passanti si accalca dinanzi al locale per capire che sta succedendo. E’ Italia a mettere fine alla lite verbale quando, preso il cellulare, decide di chiamare i carabinieri. In pochi minuti una ‘gazzella’ è dinanzi al locale ma la donna si è già allontanata. L’unica cosa che i militari possono fare è ascoltare il racconto di Mario e di sua moglie a invitarli a formalizzare il tutto in caserma. 

«Fra mezz’ora vi devo chiamare di nuovo», esclama quando stanno salendo in auto. Parole profetiche perché poco dopo dinanzi al locale arriva un uomo in sella a uno scooter. È il fratello della donna che aveva fatto irruzione nel locale inveendo contro la coppia. È Italia a vederlo per prima e comprese le sue intenzioni gli chiede di andarsene perché, nel frattempo, sono arrivati i primi clienti. L’uomo, pregiudicato della zona, però, non è intenzionato a mollare la presa. A questo punto è Mario che interviene. «Non è il momento, passa più tardi, ci sediamo e parliamo da uomo a uomo». Parole che l’uomo percepisce come una sfida perché, in un istante, si precipita nel locale. «Che vuoi fare? Ti devo sparare, la dovete finire, ti devo uccidere», urla contro Mario. A nulla servono gli interventi di Italia e di sua figlia per placarlo. La ragazza è anche offesa dall’aggressore che, però, quando Mario abbozza una reazione batte in ritirata. La sua, però, è solo una finta perché poco dopo ritorna sui suoi passi, questa volta, però, accompagnato da una decina di persone. È il caos.

Irrompono nel locale e incuranti della presenza dei clienti danno inizio a una vera e propria rissa. Caschi alla mano, cercano di colpire non solo Mario ma anche sua moglie e sua figlia che alla fine saranno costretti a ricorrere alle cure dei medici. A placare il branco è solo la notizia che qualcuno ha chiamato i carabinieri. A scrivere la parola fine a questa vicenda, però, non basta l’arrivo delle pattuglie dell’Arma. Nonostante la presenza dei militari, infatti, alcuni aggressori tornano sui loro passi e riprendono a minacciare Mario e Italia che, nel frattempo, sono stati raggiunti dai loro familiari. La situazione rischia di diventare pericolosa e solo l’esperienza dei carabinieri riesce a disinnescarla. Sul posto vengono fatte confluire altre pattuglie e questo placa gli animi. Tuttavia, Mario e la sua famiglia sono costretti a chiudere la pizzeria da dove, nel frattempo, i clienti, spaventati da quello che stava accadendo, sono fuggiti senza nemmeno pagare il conto. Non è tutto. I coniugi Granieri, che dopo tanti sacrifici hanno ripreso le redini della loro attività, vivono ora nella paura. A loro è arrivata la solidarietà del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che, ieri mattina, ha trascorso diverse ore nella pizzeria come dimostrazione tangibile della sua vicinanza a Mario e alla sua famiglia.

Fonte:https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/pizzaiolo_teste_coraggio_aggredito_ristorante_ferita_moglie_incinta_napoli_clan_camorra-6700231.html