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Napoli, cartelle esattoriali cancellate? Non è successa una cosa del genere tempo fa anche a Frosinone?

Equitalia, cartelle esattoriali cancellate in cambio di danaro: 23 avvisi di garanzia a Napoli

Un’inchiesta che è destinata ad allargarsi, quella che ha travolto Equitalia a Napoli, per la cancellazione o la sospensione di cartelle esattoriali; inchiesta che vede coinvolti funzionari, ma anche avvocati, commercialisti e consulenti che avrebbero fatto da intermediari tra contribuenti privati e l’agenzia di riscossione. Ventitrè, per il momento, gli avvisi di garanzia notificati dalla Procura di Napoli.

Il blitz della Guardia di Finanza è scattato ieri, allorquando i militari sono entrati nella sede dell’Equitalia: perquisiti gli uffici, sequestrati computer, documenti in formato cartaceo ed elettronico, notificati, appunto, gli avvisi di garanzia. Secondo il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli: “I professionisti garantivano ai propri clienti la cancellazione dei crediti vantati, grazie all’opera di sette funzionari e dirigenti interni alla struttura pubblica. I funzionari (sette, complessivamente) alteravano le procedure di riscossione, agevolando i clienti dei professionisti ‘amici’ e consentendo loro di non pagare le cartelle esattoriali”. Si parla di grossi crediti, di cifre importanti, che l’azienda aveva diritto a riscuotere ma che non sono state incassate dall’erario. Le fiamme gialle parlano di “gravi irregolarità nelle procedure di riscossione crediti, considerati estinti a fronte di pagamenti minimi, concordati tra consulenti e funzionari”. L’inchiesta ha preso le mosse dal procedimento a carico della sedicente commercialista Rosaria Dino e di suo marito, insieme con i collaboratori, accusati di aver inventato spese sanitarie e interventi chirurgici, gonfiando i rimborsi sui 730 di dipendenti e pensionati. Equitalia, da parte sua, si dice “non a conoscenza” dei motivi che hanno spinto alla perquisizione e completamente all’oscuro di quale sia la natura dell’indagine. Dalla società fanno sapere di essere “molto fiduciosi nell’operato della magistratura inquirente, attendendo gli sviluppi della situazione”.

Emilio Di Cioccio

(Tratto da Lunaset)