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Morti sul lavoro: ognuno di noi deve fare la sua parte. Dobbiamo essere noi cittadini a denunciare

Morti sul lavoro, ciascuno agisca

A Genova, mentre partiva il corteo dello sciopero promosso dai sindacati, due operai lavoravano senza protezione sulle impalcature che si trovano nella piazza del Palazzo Ducale. Il tutto sotto gli occhi delle forze dell’ordine. La battaglia per la sicurezza va fatta dai singoli cittadini che devono denunciare alle autorità questi episodi

Questa mattina in Piazza De Ferrari, mentre attendevamo di partire con il corteo dello sciopero generale, abbiamo notato che nel cantiere edile di rifacimento facciata che si trova sulla piazza, a destra del Palazzo Ducale, alcuni lavoratori camminavano ad almeno trenta metri di altezza sulle impalcature senza imbrago e senza casco.
Il tutto sotto gli occhi dei numerosi poliziotti e vigili urbani che si trovavano in piazza.

Abbiamo fatto notare la cosa a due vigili, e ci siamo sentite rispondere che “erano lì per controllare la manifestazione e non il cantiere”. Pensiamo comunque che, dopo molte
nostre insistenze, siano intervenuti presso il responsabile: poco tempo dopo infatti i lavoratori-acrobati sono scomparsi.

Nel frattempo abbiamo telefonato all’ispettorato del lavoro. Annotatevi il numero: 0105399411. Sono stati necessari diversi tentativi, ma alla fine siamo riuscite a segnalare la cosa.

Siamo indignate. E rimpiangiamo che, nonostante in piazza fossimo molti, non siamo riusciti a protestare in modo più diretto e determinato , come sarebbe stato giusto ed indispensabile.

PECCATO. MA CIASCUNO/A DI NOI PUO’ CHIAMARE L’ISPETTORATO PROVINCIALE DEL LAVORO 0105399411, CHIEDERE DELL’ISPETTORE DI TURNO E SEGNALARE LA VIOLAZIONI PIU’ EVIDENTI CUI ASSISTE.

Armiamoci di pazienza: non è facile ottenere una risposta. E questa mattina avremmo dovuto protestare tutti/e ed in modo più incisivo. Ma se ci indignano le lacrime di coccodrillo delle “autorità” che partecipano ai funerali dei lavoratori e non fanno nulla per impedire che muoiano, proviamo, per il poco che possiamo, ad inceppare l’ingranaggio delle morti sul lavoro.


Graziella Gaggero, Norma Bertullacelli (Rete contro g8 per la globalizzazione dei diritti)