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Morra rincara: «Che sulla metro ci sia la ‘ndrangheta lo dice la Boccassini»

Morra rincara: «Che sulla metro ci sia la ‘ndrangheta lo dice la Boccassini»

Non si ferma lo scambio epistolare tra Morra e Occhiuto. Al centro della contesa sempre la legalità dei lavori di prossima realizzazione per la metroleggera di Cosenza

1 maggio 2018

COSENZA «I lavori, a rischio infiltrazione, della metropolitana per la città ed i cosentini potrebbero diventare solo un grosso problema senza che in futuro vi sia un reale beneficio, se si considerano anche i disagi che vi saranno durante il cantiere con una mobilità cittadina già in grosso affanno. E’ chiaro come il gioco non valga la candela». Queste sono le dichiarazione del Senatore Nicola Morra che controbatte alle affermazioni del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto sulla possibilità d’infiltrazione della ‘ndrangheta nei lavori per la metropolinata cittadina. Morra ricorda quanto già riscontrato dalla Procura: «Che la ‘ndrangheta sia stata interessata ai lavori della metro di Cosenza, tanto da contrattare addirittura una promessa elettorale, questo non lo affermo io, ma la Dott.ssa Boccassini. Tutto ciò è contenuto nei verbali di indagine dell’antimafia di Milano. Se ne sono accorti tutti, compreso il fratello del Sindaco e questo dato allarmante è un rischio oggettivo che non muta neanche dopo l’archiviazione di un indagato». Il portavoce al Senato del cinquestelle prosegue ricordando ad Occhiuto la sua precedente posizione sulla realizzazione dell’opera : «Un Sindaco che era prima tra i più grossi contestatori della metro non dovrebbe permettere di far correre questo rischio alla città che già ha subito “l’infiltrazione” del clan Muto nei lavori di Piazza Fera. Nonostante l’appalto sulla metro sia regionale il Comune non è esente dal vigilare sulla possibile infiltrazione mafiosa nei lavori. Essere contro la mafia e difendere il proprio territorio è un dovere di tutti poiché ad essere depredata è collettività». Il senatore ricorda poi il quadro che si delineò nel corso delle indagini: «Il lavoro degli inquirenti consente in maniera evidente di escludere che possa parlarsi del Barbieri e delle sue aziende quale imprenditore sottomesso alle pretese criminali dei clan. Il tenore delle conversazioni, quanto emerso circa le costanti e sistematiche rimesse economiche che l’imprenditore svolge in favore della cosca Muto, fanno ritenere come in realtà abbia svolto i rapporti, appunto, con la cosca Muto a proprio favore, utilizzando addirittura il riferimento alla cosca, e l’evocazione della stessa, nel proprio interesse economico. La gestione dell’appalto di piazza Bilotti sarebbe stato deciso a Cosenza nel corso di un incontro tra Barbieri con Muto, Patitucci e Morabito coinvolgendo quindi anche la ‘ndrangheta cosentina il che spiegherebbe la presenza dell’esponente di spicco del clan Lanzino». Morra rilancia denunciando i cambiamenti di rotta del sindaco rispetto quanto promesso ai cittadini: «Durante la campagna elettorale delle amministrative Occhiuto ha raccolto le firme per fermare il progetto della metropolitana leggera, ma improvvisamente ha cambiato idea, forse per qualche finanziamento per l’ovovia, diventando addirittura quasi un promotore della metropolitana» – infine il Senatore pentastellato conclude – «Posso comprendere, ma non giustificare, l’imbarazzo di un amministratore che, nel corso del suo mandato, non riesce a nascondere le tante inversioni ad “U” improvvise rispetto alle promesse elettorali di cui il suo programma è ricco. Rassicuro il Sindaco del Comune di Cosenza che il M5S come sempre sarà vigile a denunciare ed intervenire su ogni “malefatta” prodotta da questa Amministrazione, come già accaduto in passato. Abbiamo massima fiducia nella magistratura».

 

fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/