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Monopolio sui carburanti. I pm: «Il teste Gallo è attendibile».LA PIU’ GRANDE SODDISFAZIONE PER UN TESTE,IL SENTIRSI DEFINIRE PUBBLICAMENTE DAI PM ATTENDIBILE CON UNA CAMPAGNA VELENOSA DI TENTATIVI DI DELEGITTIMAZIONE

Il Mattino, Mercoledì 1 Marzo 2017

Monopolio sui carburanti. I pm: «Il teste Gallo è attendibile»

di Marilù Musto

Caserta. «L’imprenditore Luigi Gallo, per la Procura, è attendibile». Si sarebbe rivolto a un magistrato «durante un convegno sulla legalità» chiedendo di poter essere ascoltato «ma era un periodo in cui trapelavano notizie» e, dunque, quel tentativo di Gallo di denunciare i Cosentino abortì. È questo, in sintesi, il succo del discorso ricostruito dai due pubblici ministeri della procura Antimafia, Alessandro D’Alessio e Fabrizio Vanorio che ieri, per oltre quattro ore, hanno tenuto banco con l’avvio della requisitoria del processo con imputati eccellenti.

Dopo tentativi di screditare il testimone-chiave del processo con i verbali di un pentito (che individuavano nel distributore di carburanti u luogo di incontro degli affiliati al clan Schiavone), la Procura lancia sul banco del tribunale la certezza dell’attendibilità del teste. I fatti contestati nel processo ruotano attorno al presunto monopolio, nel settore della distribuzione di carburanti in Campania, da parte dell’azienda di famiglia di Antonio e Giovanni Cosentino, fratelli dell’ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi, Nicola.

Nel processo sono imputati, oltre ai fratelli Nicola, Giovanni e Antonio Cosentino, anche Luigi Letizia, funzionario della Regione Campania; Vincenzo Schiavone, Giacomo Letizia e Vincenzo Falconetti, funzionari dell’ufficio tecnico del Comune di Casal di Principe; Giovanni Adamiano e Bruno Sorrentino, dipendenti della Kuwait Petroleum Italia e Michele Sagliocchi, imprenditore al centro di varie intercettazioni (in un diverso procedimento) finite in un verbale che non è però entrato nel processo.