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Molti ci domandano: “ma come si fa antimafia”? Ecco alcune regole fondamentali. Già basterebbe questo per dare un contributo importante e concreto alla lotta alle mafie.

Molti ci chiedono:
come si fa antimafia?
Si comincia ad osservare quello che avviene nelle Amministrazioni comunali.
Un Piano regolatore, una variante urbanistica.
Ci si deve sempre domandare se per caso essi vengono approvati per favorire tizio o caio.
Ogni atto, ogni opera debbono essere finalizzati al perseguimento del bene collettivo e, se non è così, è mafia e vanno annotati i nomi di coloro che eventualmente sono i beneficiari.
Poi, occhio agli appalti, ai subappalti, ai lavori di “somma urgenza”, alle concessioni edilizie, alle autorizzazioni commerciali, sanitarie ecc.
Per ognuno che viene autorizzato va fatta una ricerca, una visura camerale (le visure costano pochi euro cadauna ma se si ha un amico commercialista si paga di meno perché egli è sicuramente abbonato con la Camera di Commercio) e, così, si può risalire ai titolari dei soggetti beneficiari.
Poi vanno trascritti i nomi che risultano sui cartelli che vengono affissi fuori dai cantieri edili (cartelli che sono OBBLIGATORI e se non ci sono bisogna chiamare i Carabinieri sul cantiere) ed anche su quei nomi vanno fatte visure e ricerche.
Ecco, basterebbero queste poche cose, almeno per i singoli che vogliano seriamente fare qualcosa per combattere le mafie.
Il tutto, poi, va segnalato a qualche Associazione antimafia seria presente sul territorio.
Se, poi, si vuole fare qualcosa in più, si passa ad osservare con attenzione quanto avviene sulla propria terra, nella propria città, nel proprio quartiere:
-un insediamento anagrafico sospetto di soggetti provenienti da regioni storicamente espressione delle mafie;
-un investimento di capitali cospicui:
-passaggi di proprietà e di gestione di supermercati, alberghi, ristoranti, sale giochi, bar, discoteche e di qualsiasi altra attività.
Per tutto bisogna cercare di individuare i nomi dei nuovi titolari tramite le solite visure camerali (molte volte basta procurarsi uno scontrino fiscale) e rivolgersi sempre a qualche Associazione antimafia seria che penserà, da parte sua, ad incrociare i dati di cui essa è già in possesso per arrivare all’origine di ogni cosa.
Difficile?
Non crediamo.