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Mof, l’Antimafia torna a battere sugli affari della camorra

Mof, l’Antimafia torna a battere sugli affari della camorra

14/01/2020

di clemente pistilli

Il caso Fondi torna alla ribalta nazionale.

Intervenendo all’incontro “Salute e Agroalimentare: dalla Sicurezza più Qualità”, organizzato a Roma dall’Arma dei Carabinieri, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho è tornato a battere sugli affari delle mafie all’ombra del Mof.

Il numero uno della Dna ha ricordato che la mafia nasce nelle zone rurali, taglieggiando e minacciando gli agricoltori, è cresciuta nei campi e oggi è spesso all’origine di molte truffe sui fondi comunitari all’agricoltura.

Il procuratore ha poi aggiunto che la stessa mafia “col tempo si è spostata anche più a valle della filiera, controllando i mercati ortofrutticoli fino a spingersi all’anello distributivo con i supermercati e condizionando i prezzi dei prodotti”.

Quindi Fondi: “Nel mercato di Vittoria in Sicilia operava il fratello di Salvatore Riina e diverse indagini hanno dimostrato la presenza di organizzazioni camorristiche nel mercato di Fondi e delle cosche calabresi dei Piromalli e dei Morabito al mercato ortofrutticolo di Milano. Oggi le organizzazioni criminali operano attraverso le truffe ai fondi comunitari all’agricoltura o monopolizzando intere filiere produttive come quella del bergamotto in Calabria. Pur nell’ambito di una legislazione antimafia che reputo adeguata le norme per contrastare la criminalità in agricoltura e i reati agroalimentari spesso non sono invece sufficienti. Ad esempio nell’attività investigativa talvolta non sono consentite le intercettazioni telefoniche. Una strada – ha concluso il procuratore nazionale antimafia – può essere quella suggerita dagli adeguamenti normativi previsti dal disegno di legge messo a punto dalla Commissione guidata dall’ex procuratore Caselli. In particolare è urgente aggravare le pene per i reati che possono mettere a rischio la salute dei consumatori”.

 

Fonte:https://www.h24notizie.com/