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Minacce ai testimoni del processo Mafia Capitale | Radio24

Minacce ai testimoni del processo Mafia Capitale

L’analisi di Daniele Biacchessi


 

Nelle ore in cui viene scoperta la nuova Tangentopoli romana nei ministeri, è entrato nel vivo il processo contro la banda di Mafia Capitale che faceva riferimento a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.

Nell’aula del Tribunale si avverte un clima di forte intimidazione che grava sui testimoni.
Filippo Maria Macchi, vittima di usura della banda, è apparso davanti ai giudici reticente e intimidito, tanto che la presidente della Corte ha disposto, per la prima volta, che lo schermo video in cui si vedono i detenuti Carminati, Brugia e Buzzi fosse girato in modo tale che il teste non li potesse vedere.

Il supertestimone Roberto Grilli ha ritrattato le accuse contro il capo di Mafia Capitale.
Lo stesso avvocato che difende Carminati in più occasioni ha attaccato i carabinieri che hanno condotto le indagini.

E tutto accade mentre nel silenzio generale sfilano oltre mille testimoni: sono politici, uomini delle istituzioni, professionisti.

Si tratta dunque di un dibattimento che i media dovrebbero seguire con più attenzione, perché udienza dopo udienza emergono i rami della malapianta criminale e le sue contaminazioni politiche e le protezioni a livello istituzionale.