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MAZZETTE&MONNEZZA. Alberto Di Nardi e Antonio Scialdone: “Vi spieghiamo il sistema. Ecco come i sindaci della provincia di Caserta e le imprese truccavano le gare, passaggio per passaggio”

MAZZETTE&MONNEZZA. Alberto Di Nardi e Antonio Scialdone: “Vi spieghiamo il sistema. Ecco come i sindaci della provincia di Caserta e le imprese truccavano le gare, passaggio per passaggio”. TUTTA DA LEGGERE. E’ la vera summa della trastola in salsa casertana
In calce all’articolo gli stralci dell’ordinanza con due interrogatori dei due imprenditori che hanno deciso di collaborare con la giustizia

CASERTA – Le due dichiarazioni che scaturiscono da altrettanti interrogatori, a cui si sono sottoposti Alberto Di Nardi e Antonio Scialdone, non rappresentano solo, a nostro avviso, una importante fonte di prova, in grado di alimentare l’intero impianto accusatorio di questa ordinanza, riguardante i casi dei comuni di Piedimonte Matese, Alvignano e Casagiove, e di futuri e possibili nuovi provvedimenti giudiziari, ma sono anche una fonte preziosissima di autentica cognizione per chi vuol conoscere approfonditamente il sistema (e qui ci vorrebbero tante virgolette e forse anche una lettera maiuscola).

Leggendo con attenzione si va ben oltre la concettualizzazione generale della gara d’appalto viziata e decisa già da prima dell’inizio delle procedure amministrative che la definiscono. Questo, d’altronde, è un dato noto.

Chi legge Casertace sa, infatti, che non solo nel settore dei rifiuti, ma per tutti gli acquisti di beni e servizi, per ogni gara e per ogni affidamento, abbiamo più volte manifestato la convinzione che nel settore pubblico casertano siamo vicini al 100% delle turbative d’asta.

Ma Di Nardi e Scialdone vanno ben oltre. Raccontano trucchi e trucchetti. Spiegano il motivo per cui i Comuni ridivenuti protagonisti della scena dopo la fine dei consorzi d’ambito si servono, in qualche circostanza, di società esterne, per apparecchiare bandi e capitolati, per affidare loro il pacchetto che la stessa impresa con cui il sindaco ha stipulato un accordo corruttivo a monte ha messo insieme in modo da rendere certo l’esito finale.

Queste imprese esterne, Di Nardi fa anche il nome di quella di cui si serviva Di Costanzo ad Alvignano, gradualizzano i requisiti, li rendono non clamorosamente calibrati alle necessità di chi deve vincere, ma allo stesso tempo consolidano un impianto che conferma l’esito finale.

Chiaro che il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa diventa una sorta di assist fornito agli stregoni della turbativa d’asta, in considerazione della discrezionalità garantita ai componenti delle commissioni nell’attribuzione dei punteggi.

Nelle dichiarazioni rese da Di Nardi e Scialdone vengono contemplati tutti i casi.

La loro, dunque, si configura come una vera e propria summa. Pensate un po’ che le imprese avevano pronto anche il piano B qualora sindaco e dirigente non si trovassero sulla stessa lunghezza d’onda e quest’ultimo si rifiutasse di avallare certe procedure. Il quadro veniva definitivamente blindato da un vero e proprio accordo di cartello tra le varie imprese, che si dividevano gli ambiti territoriali senza pestarsi i piedi.

Termotetti entra perchè i rapporti tra la Dhi e la Impresud si deteriorano.

Ed è per questo che Dhi perde la piazza di Casagiove, dove, evidentemente è la società degli Iavazzi a tirare i fili. Ed è per questo che il nuovo partner di Impresud, cioè la Termotetti che con Francesco Iavazzi costruisce un accordo anche a Piedimonte Matese, si aggiudica l’appalto di Casagiove, soppiantando Dhi.

Il resto lo leggete nelle pagine dell’ordinanza pubblicate in calce.

 

 

 

 

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PUBBLICATO IL: 5 ottobre 2016 ALLE ORE 19:03 
fonte:www.casertace.net