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Mazzette e appalti col trucco: i 7 indagati e le accuse della “Tiberio 2”

Mazzette e appalti col trucco: i 7 indagati e le accuse della “Tiberio 2”

20/09/2018

di clemente pistilli

Sette indagati, di cui due messi in carcere, una scuola e una palestra di un altro istituto scolastico sotto sequestro e sei capi d’accusa. Questi i numeri dell’inchiesta “Tiberio 2”, che approfondendo alcuni spunti d’indagine dopo l’arresto del sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, nel 2017, ha portato i carabinieri a scoprire altri episodi di presunta corruzione e a mettere i sigilli a strutture che gli investigatori ritengono potessero crollare da un momento all’altro sulla testa degli studenti, con un’ala dell’istituto “Aspri” realizzata addirittura senza le fondamenta previste (“invece di queste qualche scavo e basta”, sottolinea il gip) pur di limitare i costi e consentire a una ditta di fare cassa.

Oltre ai due imprenditori arrestati, i formiani Pietro e Francesco Ruggieri, in “Tiberio 2” sono indagati l’ex dirigente comunale e provinciale Isidoro Masi, già imputato in “Tiberio”, il tecnico Alfonso Gurreri e gli imprenditori Daniele Amato, di Formia, Carlo e Andrea Di Cori, di Artena.

Secondo il sostituto procuratore Valerio De Luca, titolare dell’inchiesta, Masi e i Ruggieri sarebbero responsabili di corruzione. Il dirigente – di cui il magistrato aveva chiesto nuovamente l’arresto, negato dal gip Giuseppe Cario – avrebbe affidato i lavori per la nuova ala della scuola “Aspri” di Sperlonga agli imprenditori di Formia, un appalto da oltre 900mila euro, in cambio di una mazzetta.

Una gara data alla Dr Costruzioni srl dopo che la società aveva presentato un forte ribasso, fuori mercato, con l’accordo che all’azienda sarebbero stati fatti recuperare soldi con una variante in corso d’opera. Una vicenda per cui i tre sono accusati anche di turbativa d’asta. I Ruggieri e il direttore dei lavori Gurreri sono poi accusati di frode e truffa per aver fatto dei lavori difformi rispetto a quanto previsto nel progetto, pericolosi appunto per l’incolumità degli studenti. Masi e i Ruggieri sono infine accusati di corruzione anche per l’appalto da 300mila euro relativo alla tensostruttura del liceo “Fermi” di Gaeta, che sarebbe stato ottenuto dai formiani sempre grazie a una mazzetta. Un episodio per cui i tre, insieme ai Di Cori ed Amato, in quanto quest’ultimi si sarebbero astenuti dalla gara per favorire i formiani, sono accusati anche di turbativa d’asta.

 

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