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«Marcianise, ai disabili la villa del boss Belforte»

«Marcianise, ai disabili la villa del boss Belforte»

Il Mattino, Martedì 22 Novembre 2016

«Marcianise, ai disabili la villa del boss Belforte»

di Franco Agrippa

CASERTA – Una delle ville sequestrate agli esponenti di spicco del clan Belforte potrà essere destinata ad accogliere un’associazione di disabili. E’ la proposta fatta dal sindaco, Antonello Velardi, ai vertici dell’associazione «Uniti per» che da tempo, dopo essere stati cacciati via dalle vecchia sede adiacente alla rettoria di San Carlo, in Piazza Umberto I, sono in cerca di un posto dove riunirsi e poter far svolgere le innumerevoli attività ai loro associati. Ne ha dato notizia proprio il primo cittadino nel suo quotidiano diario: «Abbiamo deciso – afferma Velardi – di affidare all’associazione “Uniti per” (che ci aveva chiesto una sede) la villa sequestrata al clan camorristico Belforte in via Pisa. Non siamo noi a decidere, ovviamente; ma abbiamo chiesto che ci fosse tale utilizzo all’amministratore giudiziario del bene, a sua volta contrariato fortemente per la latitanza del Comune di Marcianise sul tema negli ultimi cinque anni. Un giorno capiremo ovviamente a che cosa era dovuta questa latitanza, ma ad occhio e croce un’idea abbastanza chiara ce la siamo già fatta. Ed è l’idea che vi state facendo anche voi mentre leggete questo diario».

Come al solito, il sindaco usa parole forti e non le manda a dire, ma l’idea di poter sfruttare un ulteriore immobile appartenuto alla criminalità organizzata per fini sociali è certamente molto apprezzabile. «Uniti per», presieduto da Raffale Musone e Franco Amoroso, è un sodalizio che da oltre 15 anni è radicato sul territorio marcianisano e sul territorio limitrofo e che si impegna nell’integrazione sociale dei giovani meno fortunati. La villa che potrebbe diventare la nuova sede dell’associazione è in via Pisa, una delle traverse di viale Martin Luther King, nella zona del vecchio macello comunale e fa parte di due immobili di lusso sequestrati ad esponenti del clan Belforte. Le ville sono contigue e oltre ad essere molto grandi e con un ampio giardino, ed entrambe sono fornite di una piscina. Sono ancora sotto sequestro, e quindi non confiscate, ma l’attuale disponibilità dell’associazione potrebbe anche accelerare le pratiche per l’esproprio a favore del Comune. Si tratterebbe del secondo caso, a Marcianise, dell’utilizzazione di un immobile confiscato ai clan della camorra. Nel 2011, fu istituito il Comando Stazione del Corpo Forestale in una villa di via Varese al civico 15 confiscata molti anni prima ad uno dei capi del clan Belforte, Domenico. L’immobile di due piani e di circa 300 metri quadri, confiscato nel 1992 all’esponente del clan Mazzacane era nella disponibilità del Comune di Marcianise. Più volte fu proposto per uso sociale o come sede di forze di polizia ma fino al 2011 non era stato mai occupato. Infine, grazie all’opportunità del Corpo Forestale di istituire una caserma a Marcianise e la firma di una convenzione con l’associazione Libera di Don Ciotti, assieme all’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati, per la gestione ad usi sociali dei beni confiscati alle mafie, si giunse ad un accordo per utilizzare la villa di via Varese.