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Mandamento”, l’assessore regionale Barbalace tra gli indagati. Il M5S: “Via dalla giunta”

Mandamento”, l’assessore regionale Barbalace tra gli indagati. Il M5S: “Via dalla giunta”

C’è il nome dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e promozione delle attività produttive Carmela Barbalace nell’elenco dei 291 indagati dell’inchiesta “Mandamento” che ieri ha portato anche al fermo di 116 persone, ritenute esponenti delle principali cosche della fascia jonica reggina. L’esponente della giunta Oliverio è accusata di abuso d’ufficio in concorso, truffa aggravata e truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche. Nello specifico, avrebbe favorito l’imprenditore Giuseppe Scaramozzino, anche lui indagato, nella partecipazione di un bando. Scaramozzino avrebbe attestato “falsamente il possesso dei requisiti previsti dal bando, relativi al possesso di competenze e conoscenze professionali maturate attraverso lo svolgimento di attività agricola (lavoratore dipendente) per più di due anni”. Barbalace, assieme a Giovanni Aramini e Salvatore Spinelli (anche loro indagati) in qualità di componenti della commissione di riesame delle istanze prodotte dagli esclusi della graduatoria provvisoria del bando regionale Psr Calabria misure 112 e 121, nell’esaminare l’istanza di riesame dello Scaramozzino, non sottoscritta, e redigere il verbale schema di esame ricorso, lo avrebbero ammesso al finanziamento “senza rilevare le violazioni procedurali” e “senza verificare che la pratica fosse espletata secondo la legge”. Scaramozzino, infatti, avrebbe attestato “requisiti in realtà non posseduti alla data di presentazione della domanda di aiuto al PSR Calabria 2007/2013 misura 112 e 121. Requisiti che, invece, attestava di possedere presentando una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà datata 02.09.2010, con la quale affermava di essere in possesso dei requisiti di ammissibilità per l’accesso agli aiuti previsti dalla misura 112 “PSR CALABRIA 2007/2013”. «Il governatore della Calabria, Mario Oliverio, tolga subito dalla sua giunta l’assessore Carmen Barbalace, nell’ambito della recente inchiesta “Mandamento”, della Dda di Reggio Calabria, accusata di abuso d’ufficio in concorso, truffa aggravata e truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche». Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5s Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni e Nicola Morra, insieme all’europarlamentare 5stelle Laura Ferrara, i quali aggiungono: «È chiaro a tutti che Barbalace non può restare un secondo in più alla guida dell’assessorato alle Attività produttive, dovendosi accertare se abbia o meno favorito un altro indagato, che per la magistratura avrebbe percepito fondi pubblici proprio grazie all’aiuto dell’assessore in questione».

«Stavolta – proseguono i parlamentari 5stelle – ci aspettiamo un gesto coerente da Oliverio, che ha parlato ovunque di legalità ma è rimasto silente e immobile per altre vicende giudiziarie che hanno interessato la sua maggioranza. Oltretutto, nello specifico Barbalace è una dipendente della Regione Calabria, chiamata dallo stesso Oliverio a svolgere un delicato ruolo di indirizzo, proprio in un settore fondamentale, che riguarda la concessione di risorse pubbliche a privati». «Ci auguriamo – concludono i 5stelle – che la magistratura antimafia vada sino in fondo nelle verifiche relative agli uffici regionali interessati, nell’interesse della comunità e della politica calabrese».

Mercoledì, 05 Luglio 2017

fonte:http://ildispaccio.it/