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”Mandamento Ionico”, chiesti 18 secoli di carcere contro le cosche

”Mandamento Ionico”, chiesti 18 secoli di carcere contro le cosche

Ieri depositata la requisitoria della Dda di Reggio Calabria

di AMDuemila

Diciotto secoli di carcere con pene che vanno da un minimo di tre anni di reclusione ad un massimo di trenta. E’ questa la richiesta complessiva di condanna a conclusione della requisitoria dei magistrati della Dda di Reggio Calabria nel maxi processo “Mandamento Ionico”, in corso con il rito ordinario davanti al Tribunale di Locri, contro 163 imputati.
La richiesta, firmata dal Procuratore aggiunto
Giuseppe Lombardo e dai sostituti procuratori Diego Capece Minutolo, Giovanni Calamita e Francesco Tedesco, è stata depositata all’udienza di ieri.
In particolare è stata chiesta la condanna per 122 imputati, ma vi sono anche 6 richieste di assoluzione e 35 le richieste di non doversi procedere per intervenuta prescrizione dei reati contestati, in alcuni casi “previa esclusione della contestata aggravante”.
I reati contestati vanno dalla partecipazione all’associazione mafiosa “unitaria” denominata ‘ndrangheta, alla detenzione illegale di munizioni ed armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, turbativa d’asta, illecita concorrenza con violenza e minaccia, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, truffa e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e numerosi altri delitti collegati, tutti aggravati dalla finalità di agevolare l’attività della predetta associazione mafiosa, ed altro.
Le indagini, scattate nel 2014, avevano consentito di individuare le gerarchie e gli organigrammi di ben 23 consorterie criminali della Locride, le cariche e le strutture interne, tra loro ordinate in senso piramidale, di cui la ‘ndrangheta si è dotata negli ultimi anni. Gli arresti, coordinati dalla Dda, furono eseguiti dal Ros, dal Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria e dal Gruppo Territoriale di Locri.
La parola è poi passata alle parti civili e, nelle prossime udienze, calendarizzate fino a giugno, sarà la volta delle difese.
Per quanto concerne l’accusa un mese fa, sempre in ordinario, la Dda reggina, per altre sei posizioni che avevano rinunciato al rinvio espresso dagli avvocati per l’emergenza sanitaria, aveva chiesto 109 anni e 9 mesi di reclusione. Inoltre si è già concluso il primo grado del troncone in abbreviato, davanti al gup Aragona, in cui vi sono state 35 condanne e 6 assoluzioni.

17 Aprile 2020

fonte:http://www.antimafiaduemila.com/